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Capello: "L'esonero di De Rossi fa venire dubbi su certe capacità dirigenziali. Ci sono cose da Cinecittà"

di Redazione Vocegiallorossa

L'ex allenatore Fabio Capello ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui proponiamo uno stralcio.

Perché questa squadra non gioca come potrebbe?
"L'esonero di De Rossi ha provocato uno shock. Quello che era stato costruito con lui è andato perso. Juric ha chiesto cose diverse e il gruppo non ha assorbito ancora questo nuovo modo di giocare. La Roma non merita la classifica che ha, ma di certo non si vede ancora una squadra, al di là dei singoli. L'unico che ha fatto cose di alto livello è stato Dybala: con 3,4 passaggi in verticale ha messo in difficoltà l'Inter".

A proposito di leadership, è lecito attendersi qualcosa in più da Pellegrini e Cristante (fischiati dai tifosi)?
"Anche qui bisogna rifare un discorso a monte e chiedersi perché tu, società, hai fatto firmare un triennale a De Rossi perché l'hai ritenuto idoneo e dopo 4 gare lo mandi via. Questo aspetto già mi fa venire dei dubbi su certe capacità dirigenziali. La sensazione è di una confusione generale. E i fischi ai singoli sono poi una conseguenza. Cristante e Pellegrini andrebbero sostenuti dai tifosi affinché la squadra diventi importante pure in classifica. Se giocano sempre vuol dire che sono i migliori in organico".

Come mai un gigante come Hummels non ha ancora giocato? E perché gli altri nuovi non si sono ancora inseriti appieno?
"Forse l'acquisto di Hummels era stato pensato per la squadra che De Rossi stava allenando. Poi è arrivato Juric a campionato in corso e sono cambiate molte cose. Però la domanda resta proprio quella: perché i nuovi, a parte Dovbyk, non giocano? È una cosa da Cinecittà". 


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