D'Alema: "Il progetto stadio mi dà l'impressione di essere finito. A Madrid il comune aiutò il Real..."
Questo uno stralcio dell'intervista de La Repubblica a Massimo D'Alema, presidente del Roma club Montecitorio: «Perché non è volgarmente elettiva, non devi fare la campagna elettorale, è una carica ereditaria concessa a vita. A me l’ha lasciata Giulio Andreotti. Consegnò alla Roma le sue ultime volontà. Ma nel discorso di insediamento, considerata la personalità del predecessore, feci presente che non possiamo essere sicuri che sia morto. Se dovesse tornare, il posto è suo».
Lo scudetto a Roma?
«È sempre arrivato con guide nordiche, prima Liedholm e poi Capello, uomini freddi, con il carisma giusto per non farsi travolgere dal caos del mondo romano. Una squadra di calcio ha bisogno di un capo».
Lo stadio della Roma
«Un progetto che mi dà l’impressione di essere finito, mentre a Madrid il Comune rese l’intera zona intorno al Bernabeu edificabile, per aiutare il Real. In Italia, se vuoi fare una grande squadra, si mettono tutti d’accordo nello spezzarti le gambe, non solo nel calcio».
Pallotta?
«Una campagna vendite discutibile. Non siamo quelli che possono comprare Ronaldo, ci siamo abituati»