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El Shaarawy ascoltato dal PM dopo il tentato furto della Lamborghini

di Marco Rossi Mercanti

Ieri pomeriggio Stephan El Shaarawy, attaccante classe '92 della Roma, è stato sentito dal PM Carlo Villani, titolare del fascicolo aperto a Piazzale Clodio per lesioni recate al 48enne cileno che, lo scorso 12 febbraio, stava cercando di rubargli la Lamborghini.

Secondo la versione dei fatti raccontata dal malvivente - condannato a un anno e sei mesi di reclusione per il tentato furto della vettura del Faraone - prima di essere fermato dagli agenti, sarebbe stato inseguito e picchiato proprio da El Shaarawy. Una vicenda apparsa subito controversa, poiché il cileno in un primo momento aveva presentato un certificato con una prognosi di pochi giorni, per poi presentarne un secondo con 60 giorni.

Inoltre, il cileno aveva raccontato in Tribunale che quel giorno era stato rincorso e “placcato” con un calcio e uno sgambetto mentre fuggiva. Cadendo a terra aveva perso i sensi e, quando si era risvegliato, si sarebbe ritrovato assalito da un gruppetto di persone che lo picchiava, tra cui aveva riconosciuto anche il proprietario dell’auto, ossia El Shaarawy

LA DIFESA DI EL SHAARAWY - Il giocatore è stato accompagnato in aula dal suo difensore, ossia l'avvocato Gianluca Tognozzi. I due sono arrivati in Procura intorno alle 15:30 ed El Shaarawy è stato interrogato dal PM per circa un'ora.

Come riferisce l'edizione odierna de Il Tempo, l'attaccante giallorosso ha respinto ogni accusa attraverso le parole del suo avvocato, che ha poi rilasciato le seguenti dichiarazioni al termine della deposizione:

"L’iscrizione nel registro degli indagati così come l’interrogatorio sono atti dovuti, il mio assistito ha chiarito nei dettagli la vicenda spiegando la sua completa estraneità ai fatti. In attesa delle determinazioni del pm siamo fiduciosi di uscirne in tempi brevi”.


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