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Gravina: "Per una società moderna lo stadio di proprietà è una necessità"

di Andrea Cioccio

Gabriele Gravina, attuale presidente della Lega Pro e prossimo presidente della FIGC (poiché unico candidato), ha rilasciato un'intervista a Il Romanista, in cui si è soffermato sulla situazione degli impianti sportivi in Italia e sul progetto dello Stadio della Roma. Ecco alcune delle sue parole:

Ieri al Festival dello Sport di Trento, il presidente dell'Uefa Ceferin si è detto rammaricato dello stato dei nostri impianti sportivi. È d'accordo?
"Certo, la valorizzazione del settore giovanile nazionale e la creazione di nuovi impianti sportivi sono due elementi cardine del mio programma. Io ho previsto una task force per monitorare e incentivare con un fondo speciale la creazione di nuove infrastrutture. L'aspetto più importante della mia piattaforma è che se passa il principio del semiprofessionismo, il credito d'imposta deve essere versato per la metà nei settori giovanile e l'altro 50% nelle infrastrutture. Credo molto nel valore trainante dei grandi eventi, capaci di coinvolgere anche la politica. Per questo la Federazione difenderà a denti stretti la candidatura dell'Italia a ospitare i Campionati europei del 2028".

Lei cosa pensa dello stadio della Roma?
"Per una società moderna, lo stadio di proprietà è una necessità. Basta fare un po' di benchmarking e affacciarsi all'estero per vedere cosa sta succedendo. Quando poi il presidente dell'Uefa si dice triste per le condizioni degli stadi italiani una riflessione occorre farla. Se vogliamo riportare i tifosi allo stadio, dobbiamo pensare a farli stare bene, a costruire strutture dove si sentano come a casa. Del resto, è la lezione che ci è arrivata dalle culture elleniche, quando si parlava del valore dell'agorà, il luogo di aggregazione per eccellenza. Gli stadi devono tornare a essere delle nuove agorà. Le famiglie vanno allo stadio se è un luogo accogliente. Gli impianti attuali non lo sono, anzi dopo quello che è successo al ponte Morandi, siamo tutti in allerta sulla sicurezza delle strutture degli stadi. Bisogna reagire con decisione. In Lega Pro stavo per presentare lo stadio ideale, un modellino di impianto modulabile in base alla capienza".

Da presidente della Figc cosa può fare per il caro biglietti?
"Sul caro biglietti la federazione può fare poco, ma deve fare molto di più rispetto a quanto fatto finora. Deva fare da stimolo per mettere in moto strumenti tecnici, economici e sociali per fare capire alle società quanto sia importante uno stadio di proprietà. Al momento dobbiamo convivere con impianti come il San Paolo di Napoli che non è da Serie A. Lo stesso Olimpico, per ospitare la gara inaugurale delle qualificazioni agli Europei del 2020, richiede interventi importanti. Stiamo troppo indietro, occorre accelerare. I prezzi dei biglietti sono troppo alti in confronto a quello che gli si viene offerto. Bisogna tornare a mettere in primo piano il tifoso, senza il quale tutto il movimento non ha più senso".


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