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Graziani: "Speravo in Lukaku alla Roma. Mourinho si fa amare, ha colto la passione che circonda la squadra e la sa gestire"

di Marco Rossi Mercanti

Ciccio Graziani, ex calciatore della Roma, ha rilasciato un'intervista a Il Corriere dello Sport parlando anche di José Mourinho: "Si fa amare. Si concede. Si mostra riconoscente. Funziona a maggior ragione con Roma: Mourinho ha colto la passione che circonda la squadra e la sa gestire. Parla a 70.000 persone con un movimento della mano. Il dialogo conta più dei risultati. Tifoseria e squadra sentono di avere qualcuno che li difende e li difenderà sempre. Da lui non mi aspettavo nulla di meno. Ero convinto che avrebbe avuto un impatto positivo a 360 gradi".

Il lavoro dei Friedkin in questo calciomercato? 
"Non nascondo che per un po’ ho sperato che portassero Lukaku alla Roma, tra una telefonata di Mourinho e una botta da matti imprenditoriale. Uno così ti prende sulle spalle la squadra e riaccende i sogni. Sarebbe bastato lui, oltre ai tre giocatori già presi, per chiudere alla grande la campagna trasferimenti e mandare tutti in ferie. Purtroppo non succederà". 

Ancora su Mourinho, un campione di carisma. 
"E io di allenatori carismatici ne ho conosciuti. Liedholm e Radice al vertice. Avevano caratteri diversi ma erano entrambi personalità straordinarie. Il Barone non dava confidenza a nessuno, con lui non si parlava liberamente: dovevi registrare le sue occhiate, i suoi aforismi e decifrarli. Radice non smetteva mai di stimolarti. Segnavi, la squadra vinceva, tu eri felice. Lui ti passava accanto e diceva: d’accordo, ma se non vai in gol anche domenica prossima è tutto inutile. Rispondevi: ma almeno stasera lasciami mangiare un piatto di pasta in pace, poi da martedì penseremo alla prossima partita. Lui, secco: martedì è tardi, facciamo lunedì".


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