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La nutrizionista Aurelia Capasso: "Essere vegani non penalizza i calciatori ma servono degli integratori"

di Marco Rossi Mercanti

Chris Smalling, uno degli ultimi arrivati in casa Roma, è diventato vegano da circa due anni. La Gazzetta dello Sport ha intervistato la nutrizionista Aurelia Capasso, ex collaboratrice della Lazio, chiedendole un parere sui calciatori che scelgono di essere vegani:

"Giocatori penalizzati dall'essere vegani? No, calciatori o atleti professionisti, come nel caso di Smalling, non sono penalizzati. Devono adattarsi, ma sono seguiti da uno staff di primo ordine, e quindi possono supplire alle assenze che ci sono in una dieta vegana con degli integratori. Diverso è il discorso per chi è in età evolutiva, in quel caso non mi sentirei di escludere dei problemi. Di che tipo? Uno dei rischi è quello di non avere costanza nella resistenza. C’è più possibilità di farsi male, avere lesioni o contratture. Ma, ripeto, se l’atleta è seguito bene si può ovviare rendendo nel migliore dei modi sia dal punto di vista sportivo che della salute".


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