Materazzi: "I tifosi non hanno perdonato a Lukaku il suo silenzio. Mourinho non è stato più amato come all'Inter"
Marco Materazzi, ex difensore dell'Inter del Triplete, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Queste uno stralcio delle sue parole.
Che cosa i tifosi dell'Inter non hanno perdonato a Lukaku?
«Il silenzio e i suoi tempi. Dice che quando parlerà si capiranno tante cose: speriamo, ma noi tifosi interisti stiamo ancora aspettando. Io, se avessi fatto una scelta come la sua, avrei già avuto bisogno di spiegare. E avrei spiegato, da un pezzo. Perché ci sono cose che non serve dire, come quella notte a Madrid. Ma altre invece è importante dirle, spiegarle».
Dunque ci ricorda cosa Mourinho le disse all’orecchio in campo, la sera del 22 maggio 2010?
«Marco, eri in campo nella puta finale del Mondiale e sei in campo in questa puta finale di Champions”. Ci ho provato per l’ultima volta, con la maglia in bocca per non far capire cosa gli stavo dicendo: “Resta, nessuno ti amerà come è successo nella nostra famiglia».
Secondo lei Mourinho è stato mai più amato come all’Inter?
«Non sono nessuno per dirlo. Al massimo posso dire che probabilmente non è stato più amato in quel modo. Perché quei due anni sono stati una storia unica: non per forza migliore di altre, ma unica. E forse irripetibile».
Ci dice in poche parole cosa c’è di irripetibile in Mourinho?
«Le dico cosa è sicuramente “da Mourinho”. La capacità di saper essere tutto: allenatore, padre di famiglia, amico con cui puoi scherzare, ma che si incazza se non ti comporti da amico. Di creare empatia. La capacità di non fare figli e figliastri: affrontava a brutto muso soprattutto quelli forti di carattere. Di non accettare compromessi. Di toccare i tasti giusti: i tuoi, quelli più profondi, e soprattutto quelli dei “nemici”. E di moltiplicare le energie, fino a farti sentire forte, più forte di tutti. Può bastare?».