Mourinho e la squalifica, i retroscena sul mancato patteggiamento
Ieri José Mourinho è stato squalificato per 10 giorni dal Tribunale Nazionale Federale, che ha emesso la sentenza in seguito alle dichiarazioni rilasciate al termine di Monza-Roma dello scorso 3 maggio sull'arbitro Chiffi: «Tecnicamente è orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno — le parole del tecnico giallorosso al termine della gara –. È il peggior arbitro che abbia mai incontrato nel corso della mia carriera. Il nostro limite è proprio questo, non abbiamo la forza che hanno altre società di dire “questo arbitro non lo vogliamo”». Quest'ultima frase, come riporta l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, ha pesato più del resto delle dichiarazioni sulla squalifica.
MOURINHO, LA LETTERA, LA SQUALIFICA - La rosea scrive che, inizialmente, tutto sembrava presagire un lieto fine con un patteggiamento tra la Procura Federale e la Roma, con Mourinho che avrebbe dovuto pubblicare una lettera di chiarimenti (più che di scuse). Il fattore che ha fatto saltare la trattativa è la posizione assunta dal Tribunale, che ha fatto sapere che Mourinho sarebbe stato comunque squalificato, anche in caso di accordo. Fare una lettera di chiarimenti (che già sarebbe costato per José Mourinho) per essere squaificato per un turno, anziché per due, ha convinto l'allenatore a tirarsi indietro.