.

Napoli, Insigne: "Totti voleva diventare il mio agente ma ho rifiutato"

di Marco Rossi Mercanti

Lorenzo Insigne, esterno d'attacco e capitano del Napoli, sta provando a sfatare il mito secondo cui è impossibile fare bene nella propria città. Il numero 24 partenopeo, nativo di Frattamaggiore, ha provato a prendere la squadra per mano anche quest'anno e in un'intervista a Il Corriere della Sera si esprime così circa la stagione in corso: "Quindici punti tra il Napoli e l’Atalanta sono troppi. La partita fino a un certo punto è stata equilibrata, la nostra qualità non è venuta fuori ma non abbiamo incontrato avversari irresistibili. L'inizio stagione è un grande rimpianto. Un peccato, soprattutto per quello che stiamo facendo adesso. Abbiamo fatto un recupero importante con Gattuso, ma resta l’amarezza. L'ammutinamento con Ancelotti? Non sono nessuno per giudicare Ancelotti, allenatore che ha vinto tutto e soprattutto quasi ovunque. Il mister è abituato a grandi campioni, io gli dicevo sempre che noi avevamo bisogno di essere messi sotto pressione, anche bacchettati se era il caso. Mi rendo conto che la mia è un’autocritica: siamo professionisti, dovremmo camminare da soli, ma noi forse in quel momento avevamo necessità di sentire il fiato sul collo. Totti nuovo agente? Mi inviò un messaggio per diventare il mio agente. Gli dissi serenamente che avrei fatto altre scelte”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ