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Proietti: "Non capisco perché si debba mettere in discussione Di Francesco. Il mercato giallorosso mi ha convinto"

di Simone Ducci

Il noto comico romano Gigi Proietti ha parlato della Roma ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Per cosa è perplesso in particolare?
"Certamente non per l’allenatore. Sento che qualcuno, anzi molti, mettono in discussione Eusebio Di Francesco. Ma perché? È una persona che ha dimostrato di essere capace, magari può aver sbagliato qualcosa, ma diamogli fiducia. Sono passate solo tre giornate, come si fa a discuterlo? Davvero, io non lo capisco".

Tre giornate in cui la Roma ha fatto però solo quattro punti e l’entusiasmo estivo, dato anche dalla semifinale di Champions dello scorso anno, sembra non esserci più…
"Altra cosa che capisco poco. È come in tv o a teatro: una stagione non è mai uguale alle altre, pensiamo a questa e non a quello che è stato. Anche perché la squadra non è più la stessa della scorsa stagione".

Il mercato giallorosso l’ha convinta?
"Sí, Kluivert è spumeggiante, mi piace e lo farei giocare sempre, a Torino ha cambiato la partita e fatto vedere talento. Anche Pastore è forte, ma deve ritrovare ritmo. E quel Nzonzi (testuale, ndc)… Ecco, lui è proprio forte, mi piace".

A Milano però ha sbagliato proprio lui sul gol di Cutrone…
"Può capitare. In generale vedo una squadra che soffre tanto in difesa, non ha sicurezze e sbaglia i movimenti".

Può aver influito l’addio di gente come Alisson, Strootman o Nainggolan?
"Sono discorsi diversi. Magari la partenza di Kevin può aver lasciato qualche strascico per i tempi in cui è avvenuta, ma certi risvolti psicologici può conoscerli solo chi vive lo spogliatoio da dentro. Invece la partenza di Alisson credo sia stata importante e che la sua assenza si senta".

Sabato anche lui ha fatto una papera con il Liverpool…
"Però è uno dei migliori al mondo. Olsen, invece, è ancora un oggetto misterioso. Ma come fai a non dare fiducia anche a lui? Deve ancora conoscere i compagni. Tocca soffrì un po’...".

I tifosi sembrano già stanchi…
"Lo capisco, è normale. Sembriamo vittime di una sindrome inspiegabile. Perché dobbiamo regalare sempre un tempo? Perché dobbiamo stare tutti in difesa quando abbiamo tanti attaccanti bravi? Dzeko è quello di sempre, no? Davvero, ci sono delle cose che non comprendo. Alla fine, però, non devo capirlo io, ma Di Francesco e chi lavora a Trigoria tutti i giorni. C’è ancora tempo, una squadra che ha ambizioni e bravi giocatori può e deve trovare le soluzioni giuste. Non possiamo mica soffrì così tutto l’anno…".


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