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Salini: "Zaniolo dovrà superare la paura, dal punto di vista fisico potrà fare la sua bella carriera"

di Vincenzo Pennisi

Vincenzo Salini, 53enne primario dell’unità di Ortopedia e Traumatologia al San Raffaele di Milano e membro della commissione Figc, impegnata nei mesi scorsi sul protocollo anti-Covid per il calcio, ha rilasciato un' intervista al Corriere della Sera, dove ha preso la parola sulla questione Zaniolo. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:

Professor Salini, può spiegare perché Nicolò Zaniolo ha avuto un infortunio simile?
"Le cause sono diverse e per alcuni soggetti c’è una certa predisposizione. La muscolatura importante, con quadricipiti molto sviluppati, sottopone il ginocchio a un forte stress. In più Zaniolo ha le gambe dritte, non a cavallerizzo, e i calciatori con quella caratteristica hanno più probabilità di farsi male rispetto a chi ha il ginocchio varo. Per intenderci, ricordate come avevano le gambe Bagni e Zanetti? Ecco per loro il rischio era minore".

Quello al crociato è un intervento di routine o possono nascere complicazioni?
"In sé non è un’operazione tecnicamente difficile, sono importanti due fattori: il tempo e l’età. Una persona comune verrebbe operata un mese dopo l’infortunio, un’attesa impossibile per un calciatore. In rari casi si può avere un’artrofibrosi (il ginocchio può risultare più contratto, ndr) e un’instabilità residua dopo l’intervento. Sono casi rari, l’età di Zaniolo mi porta a pensare che andrà tutto bene".

Il ginocchio di Zaniolo tornerà come prima?
"Credo proprio di sì. Con un’operazione ben fatta e con un recupero appropriato non dovrebbe avere problemi. Poi è chiaro, non sarà più il ginocchio che gli ha regalato Madre Natura, ma Zaniolo da un punto di vista fisico potrà fare la sua bella carriera. Fondamentale però sarà l’aspetto psicologico. Dovrà superare la paura di potersi infortunare di nuovo, può limitare molto".


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