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L'avversario - Il pressing e la vulnerabilità dell'Hellas Verona

di Alessandro Carducci

Sarà l’Hellas Verona di Ivan Juric ad affrontare la Roma nella prima giornata del girone di ritorno.

PUNTI DI FORZA – I veneti sono tra le squadre più interessanti del campionato. I gialloblu hanno la miglior difesa con 18 reti subìte, un dato importante e che rende merito alla fase difensiva di Juric. L’Hellas Verona adotta un pressing ultra offensivo, quasi asfissiante a volte, che tende a intasare le vie centrali e a portare all’errore una squadra che voglia impostare da dietro, palla a terra. L’Hellas Verona è prima nell’indice di Challenge intensity, che monitora il numero di “duelli, contrasti ed intercetti palla per minuto con possesso palla avversario”. Il club scaligero effettua 6,4 interventi difensivi ogni minuto di possesso palla avversario, meglio di Sassuolo (6,3), Bologna (6,2) e Milan (6,1), secondo i dati di WyScout.
L’Hellas Verona induce gli avversari a lanciare lungo o a giocare sull’esterno. Come prima pressione, Zaccagni e Kalinic si posizionano sulla stessa linea con 3 (a volte 4) calciatori alle loro spalle per chiudere le linee di passaggio mentre le marcature a uomo rendono complicato poter giocare liberamente il pallone. Sarà un problema, per la Roma, non avere a disposizione la soluzione del lancio lungo per Dzeko, poiché né Borja Mayoral né Mkhitaryan hanno le qualità per essere dominanti nel gioco aereo.
La squadra di Juric predilige attaccare dalla fascia sinistra, con Zaccagni e Lazovic a sovraccaricare la fascia sinistra e Dimarco lesto ad attaccare il corridoio sinistro. In alternativa, i gialloblu si addensano su un lato per poi attaccare il lato debole repentinamente. L’Hellas Verona gioca molto in verticale, costruendo solitamente con una linea a 4: uno dei due mediani si abbassa per far salire il centrale di parte, come fatto da Villar al derby per far salire Mancini. Gli scaligeri cercano di arrivare presto sugli esterni per poi avanzare sempre in verticale e sfruttare o le fasce o l’abilità di Kalinic nel far salire la squadra, con Barak e Zaccagni vicini a lui. Quest’ultimo è il calciatore più pericoloso in fase di rifinitura ed è l’assist man della squadra.

PUNTI DEBOLI – L’Hellas Verona subisce pochi gol ma non pochi tiri, risultando essere la terza squadra per numero di conclusioni subìte. O la squadra rossoblu è fortunata oppure Silvestri sta dando un contributo fondamentale. Fatto sta che la squadra di Juric subisce più di quanto sembri e, di certo, non crea moltissimo, essendo la quint’ultima squadra per tiri effettuati con il quint’ultimo attacco della Serie A. Pesa il fatto che Kalinic abbia segnato solo un gol finora: i bomber della squadra sono Zaccagni (5 reti), Barak (4) e il terzo è addirittura un difensore, Dimarco, con 3, da tenere d’occhio stasera con i suoi inserimenti senza palla.
Il punto di forza dell’Hellas Verona, il pressing, può diventare un punto debole se la Roma sarà brava a uscire palla a terra e sarà possibile se i trequartisti giallorossi si abbasseranno e faranno girare rapidamente, e con qualità, la palla. Di contro, gli scaligeri sono andati talvolta in difficoltà se pressati a loro volta, con errori in costruzione ingenui. Senza scoprirsi troppo (per non prestare il fianco a improvvise verticalizzazioni), la Roma dovrebbe rimanere corta e tenere il baricentro alto, per indurre gli avversari all’errore. L’Hellas Verona soffre anche sui corner a sfavore ed è vulnerabile nel momento in cui costruisce palla a terra, svuotando la parte centrale del campo con 5 giocatori in costruzioni e altrettanti già proiettati nella metà campo avversaria. Se la Roma dovesse riuscire a conquistare palla in quel frangente, troverebbe la difesa gialloblu totalmente esposta.

La probabile formazione dell'Hellas Verona.
Hellas Verona (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Gunter, Dimarco; Faraoni, Tameze, Ilic, Lazovic; Barak, Zaccagni; Lasagna. All.: Juric.


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