Genoa-Roma 1-1 - Scacco Matto - La catena sinistra della Roma, le occasioni sprecate e la reazione del Genoa
Finisce con un amaro pareggio la trasferta della Roma contro il Genoa.
PRESSING - Entrambe cercano di mettere subito pressione nella fase di costruzione avversaria, con la Roma un pochino più costante mentre i liguri lo effettuano più a singhiozzo e lo fanno con tre giocatori sui tre difensori giallorossi. I tre rossoblu sono Thorsby, Pinamonti ed Ekuban. Il primo è schierato mezzala destra nel 3-5-2 ma è l'incaricato di staccarsi pre andare in pressing. Pinamonti scherma Cristante mentre Ekuban si occupa di Mancini.
I capitolini, invece, pressano con Dovbyk e Dybala nella zona centrale e con l'avanzamento delle due mezzali, Pisilli e Koné, con i quinti pronti a prendere i rispettivi genoani.
CENTROCAMPO DINAMICO - Le due mezzali sono Pisilli e Koné, due calciatori molto diversi ma entrambi dinamici, non statici. Tutti e due partecipano alla fase di pressing mentre soprattutto Pisilli attacca la profondità con successo, giocando quasi più avanzato di Dybala, in particolare quando l'argentino si abbassa per venire incontro. L'ottimo senso della posizione di Pisilli gli consente di trovare sempre il varco giusto e di partecipare attivamente alla manovra, partecipando a diverse azioni pericolose, tra cui il gol stesso.
Saelemaekers ed El Shaarawy aiutano in fase difensiva e si propongono bene in avanti, soprattutto il primo, con una catena di sinistra interessante formata dal regista esterno della Roma, Angelino, Saelemaekers e Pisilli, con Dybala a tutto campo. Il tutto porta al gol do Dovbyk e ad altre 2-3 nitide occasioni da gol, con cui i capitolini avrebbero potuto chiudere i conti.
LA REAZIONE DEL GENOA - Nella ripresa, Gilardino passa al 4-4-2 cercando di colpire la Roma in ampiezza. La mossa sorprende i giallorossi, che iniziano a perdere le distanze e i riferimenti ma, soprattutto, si spaventano e si accontentano dell'unico gol di vantaggio.
I CAMBI - A metà ripresa, De Rossi manda in campo Pellegrini, Baldanzi e Celik, con Pisilli, Dybala ed El Shaarawy out. Le sostituzioni non scuotono i capitolini, che perdono la freschezza di Pisilli, la classe di Dybala e il dinamismo di El Shaarawy. La squadra si siede ancora di più e si accartoccia nella propria metà campo, fino alla beffa del gol finale. Ancora più strana la sostituzione di Dovbyk con Shomurodov, incapace di tenere palloni importanti negli ultimi minuti.