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Roma-Bologna 2-3 - Scacco Matto - La fine di tutto

di Alessandro Carducci

La Roma crolla in casa contro il Bologna, mettendo così la parola fine all'era Juric.

COSA FARE CON LA PALLA - La Roma, come al solito, fatica a costuire e il Bologna ne approfitta tenendo il baricentro più basso. Meno pressing da parte della squadra di Italiano, sapendo che contro difese schierate i giallorossi si impantanano e espongono il fianco a facili contropiedi. Succede, così, che a metà primo tempo Orsolini superi facilmente Angelino trovando una prateria enorme fino alla porta di Svilar, nell'occasione in cui Ndoye si fa male.
La Roma, invece, fa girare il pallone in maniera scolastica, servendo perlopiù Dovbyk, con il compito di fare da sponda per i suoi compagni, da Soulé a Pisilli. Il tutto avviene in maniera abbastanza leggibile e la Roma fatica a rendersi veramente pericolosa, pur stanziando nella metà campo avversaria.

RIPRESA - Nel secondo tempo, Juric prova a cambiare le cose con alcuni cambi: dentro Dahl, Shomurodov e Baldanzi, ma cambia poco. I neo entrati fanno il possibile, ma il Bologna continua a sfruttare le praterie che i capitolini lasciano, così come accaduto in occasione del 2-1 felsineo, con Orsolini che ha campo, evita Angelino e segna con troppa facilità. Un colabrodo in fase difensiva, poco incisiva in avanti, El Shaarawy a parte. 


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