Roma-Braga 3-1 - Scacco Matto - La qualità sulla trequarti e i tre centrocampisti a impostare
La Roma batte per 3-1 il Braga e si qualifica, agevolmente, agli ottavi di Europa League.
LE SCELTE - Fonseca insiste con il 3-4-2-1 con Veretout centrocampista destro, Bruno Peres a sinistra e la coppia Villar-Diawara in mezzo al campo. L'inedito reparto arretrato è formato da Karsdorp, Cristante e Mancini. In avanti, Pedro ed El Shaarawy agiscono a supporto di Edin Dzeko.
Il Braga schiera un 4-3-3 con Zè Carlos, Tormena, Rolando e Sequeira. Novals gioca a centrocampo, in posizione centrale, con Piazon mezzala destra e Gaitan mezzala sinistra. In avanti, Horta agisce sul centrodestra con Galeno sull'altra fascia. Il centravanti è Sporar.
ATTEGGIAMENTO - Fonseca aveva detto che la Roma non avrebbe aspettato passivamente gli avversari e così ha fatto. I giallorossi hanno tenuto la difesa alta, la squadra corta e hanno provato a eliminare ogni linea di passaggio per gli avversari. Mancini, in più di un'occasione,si è staccato dalla linea difensiva per accorciare fino alla metà campo avversaria. Il Braga ha provato a far girare palla ma in maniera lenta, cercando poi il lancio improvviso, sempre letto attentamente dalla difesa giallorossa.
IL CENTROCAMPO AL POTERE - La Roma, inizialmente, ha costruito quasi a 4 con Diawara che si è abbassato tra Cristante e Mancini ma, nel corso del primo tempo, si è vista in più di un'occasione una novità interessante: Veretout si è abbassato consentendo a Karsdorp di alzarsi sulla fascia. Diawara ha fatto la stessa cosa, ponendosi tra Cristante e Mancini, con quest'ultimo che si è alzato sulla fascia sinistra. In tali occasioni è rimasta, quindi, una linea a tre nella prima fase di costruzione formata da Veretout, Cristante e Diawara, tutti centrocampisti nel nome della fluidità.
Con Diawara in campo, Villar ha avuto più libertà di pressare in avanti e anche di tentare di attaccare la profondità, senza trovare fortuna.
IL BALLO DEI TREQUARTISTI - L'abbondanza sulla trequarti ha fatto da contraltare alla penuria nel reparto arretrato. Fonseca si è potuto permettere di tenere in panchina Mkhitaryan, Pellegrini e Perez potendo comunque schierare Pedro ed El Shaarawy (senza dimenticare l'infortunato Zaniolo).
Il Faraone deve abituarsi alle richieste di Fonseca e alla necessità di giocare più in mezzo al campo ma la sua attitudine in zona gol (che serve tanto ai giallorossi) si è subito vista, con il palo che ha propiziato il gol di Dzeko.
Nella rirpresa un frizzante Perez ha fatto vedere il meglio di sé, con tecnica, velocità di esecuzione e tanta determinazione che ha consentito alla Roma di chiudere definitivamente il match.