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Roma-CSKA Sofia 5-1 - Scacco Matto - Come attacca la Roma e la qualità nell'attaccare gli spazi

di Alessandro Carducci

LE SCELTE - José Mourinho cambia alcuni giocatori, così come annunciato in conferenza stampa. In difesa torna Smalling, che prende il posto di Ibanez accanto a Mancini. Calafiori fa rifiatare Vina mentre Karsdorp viene confermato a destra. Cambia tutto a centrocampo, con gli innesti di Villar e Diawara. In avanti, viene confermato solo Pellegrini con Perez al posto di Zaniolo ed El Shaarawy di Mkhitaryan. Shomurodov guida l'attacco capitolino.
Il CSKA Sofia si schiera con il consueto 4-2-3-1, che però si vede molto poco in campo perché, in fase di non possesso, i bulgari si dispongono con il classico 4-4-2, con Yomov e Wildschut sugli esterni e con Carey dietro a Krastev.

FASE DI COSTRUZIONE - Gli ospiti in fase di non possesso si schierano con un 4-4-2 molto stretto, senza fare pressione e cercando di chiudere ogni linea di passaggio. Lorenzo Pellegrini arretra così per prendere palla, posizionandosi sulla linea di Diawara e Villar. Il suo spazio viene occupato da El Shaarawy e Perez, che hanno due opzioni: rimanere stretti e provare ad attaccare centralmente la profondità, dando modo al contempo ai terzini di avere spazio sulle fasce per salire, oppure andare esternamente ad attaccare proprio la fascia.

IL GRANDE SONNO - Il gol del CSKA Sofia è un incidente di percorso, generato da una dormita generale e una serie di errori in sequenza. Il velo di Shomurodov non trova alcun giocatore e i bulgari possono partire in contropiede: Wildschut ha la meglio su Karsdorp, troppo leggero nell'arginarlo. Così come non è reattivo Villar in occasione del cross basso dell'esterno dei bulgari, arrivando tardie consentendo a Carey di prendere il pallone. Mancini rimane poi imbambolato e gli ospiti passano in vantaggio.

I COSTRUTTORI - Stiamo iniziando a conoscere la Roma di Mourinho. Inizia con calma dal portiere, fa girare con serenità la palla finché uno dei costruttori, calciatori dai piedi buoni, non trova il varco per innescare gli incursori giallorossi. Spesso è Cristante a ricorprie questo ruolo, insieme a Mancini, Ibanez e Karsdorp. Ieri il posto di Cristante è stato occupato da Villar ma il concetto è lo stesso. I vari Perez, El Shaarawy, Shomurodov, lo stesso Pellegrini, in altre occasioni Zaniolo, Mihitaryan o Abraham (senza dimenticare i terzini) scattano come frecce non appena parte il lancio da parte di questi calciatori e la squadra di Mourinho, finora, ha sempre trovato il modo di sorprendere la difesa avversaria, anche se cerca di rimanere bassa per togliere proprio lo spazio ai giallorossi.

TASSO TECNICO - Pur non giocando una partita brillantissima, la Roma alla fine ha avuto la meglio perché la differenza di qualità tra le due squadre è troppo elevata. Appena i giallorossi acceleravano, i bulgari andavano subito in difficoltà e nulla hanno potuto sulla grande giocata di Pellegrini, nulla hanno potuto per contenene Shomurodov, che non ha segnato ma ha fatto segnare. Troppo più forte la squadra giallorossa rispetto agli avversari e i singoli hanno imposto un risultato rotondo e molto importante.


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