Roma-Dinamo Kiev 1-0 - Scacco Matto - Il pallone gira bene ma si spreca ancora troppo
La Roma ottiene la sua prima vittoria in Europa League battendo 1-0 la Dinamo Kiev, grazie al rigore di Dovbyk
ATTEGGIAMENTO - La Roma scende in campo con il piglio giusto, con un 3-4-2-1 che libera Zalewski e Angelino sugli esterni, con Celik ed Hermoso braccetti. Le Fée scende spesso a dare una soluzione di passaggio in fase di costruzione ma sale molto in pressione su Andriyevski, almeno nella prima parte del primo tempo.
BALDANZI - Il giovane ex Empoli fa il Dybala della situazione, partendo dalla sua stessa mattonella e guidando i compagni nei movimenti. Il talentuoso trequartista giallorosso cerca connessioni con Dovbyk e, sulla destra, con Zalewski e Celik. Dall'altra parte, invece, Angelino orchestra con Hermoso e Pisilli.
LA DINAMO KIEV - I giallorossi provano così a sfondare sugli esterni mentre gli ucraini sorprendono tutti passando a un'inedita difesa a tre. Un 3-5-2 sulla carta che diventa, presto, un 5-3-2 con la Dinamo attenta più al campionato che alla coppa, tenendo tutti i migliori in panchina.
RIAGGRESSIONE - Uno dei concetti chiave di Juric è l'immediata riaggressione, una volta perso il pallone. Ed è proprio così che nasce l'azione che porta al rigore: con la difesa che prova a spazzare, Koné si fa trovare al posto giusto al momento giusto, con il pallone scaricato a Pisilli e, di prima, a Baldanzi, che con un numero evita l'avversario e si fa fare fallo.
FRAGIITÀ - Da mettere a punto la tenuta mentale della squadra, che ha iniziato a sbandare succesivamente al grave errore di Le Fée, che ha minato qualche certezza e ridato fiducia a una Dinamo Kiev, il cui obiettivo, fino a quel momento, era solo quello di non prendere altri gol.
RUGBY - La Roma, anche nella ripresa, prosegue con il possesso palla atto a scardinare l'attenta e chiusa difesa ucraina. I giallorossi fanno girare palla da una parte all'altra con uno stile quasi rugbistico, appoggiandosi ai centrocampisti e facendo muovere il più possibile la difesa avversaria, andando sul fondo oppure cercando l'imbucata centrale.
I CAMBI - A metà ripresa, gli ospiti mandano in campo i big tenuti fino a quel momento in panchina (domenica c'è il big match contro lo Shakhtar Donetsk) mentre Juric risponde mandando in campo Pellegrini e Dybala. Poco prima, Cristante aveva preso il posto di uno stanco (e arrugginito) Le Fée. I due trequartisti iniziano fin da subito a dialogare in zona rinifinitura e la Roma torna a essere pericolosa, sprecando però troppo, soprattutto con Shomurodov, e venendo così costretta a rimanere con il fiato sospeso fino all'ultimo.