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Roma-Juventus 3-4 - Scacco Matto - Come Mourinho aveva imbrigliato Allegri prima del collasso totale

di Alessandro Carducci

La Roma crolla perdendo 4-3 contro la Juventus, subendo tre gol nell'arco di 7 minuti.

LE SCELTE - José Mourinho deve fare a meno di Mancini, Karsdorp e Zaniolo e rivoluziona la squadra. Si torna al 4-2-3-1 con il neo arrivato Maitland-Niles terzino destro, Vina terzino sinistro e la coppia Smalling-Ibanez in mezzo. A centrocampo, agiscono Cristante e Veretout mentre, dietro ad Abraham, giocano Mkhitaryan, Pellegrini e Afena-Gyan.
La Juventus schiera un 4-4-2 con Cuadrado, de Ligt, Rugani e De Sciglio in fase difensiva. McKennie e Chiesa formano gli esterni aticipi, che spesso entrano dentro al campo, mentre Dybala accompagna Kean.

COME L'HA PREPARATA LO SPECIAL ONE - La squadra capitolina inizia mettendo pressione alla Juventus e cercando di recuperare palla nella metà campo avversaria. Pellegrini si posiziona su Locatelli mentre uno dei due centrocampisti, a turno, esce in pressione. Vina, invece, può seguire le incuriosi interne di McKennie sapendo di avere le spalle coperte da Afena-Gyan. Lo stesso Afena-Gyan si posiziona molto largo per bloccare Cuadrado mentre Mkhitaryan cerca spazio tra le linee, dietro Bentancur e inserendosi alle spalle di De Sciglio, quando quest'ultimo esce su Maitland-Niles.

LA PRIMA DISTRAZIONE - Dopo il vantaggio di Abraham, la Roma continua a macinare gioco ma viene raggiunta alla prima, vera, distrazione, quando Dybala viene a trovarsi da solo al limite dell'area. Veretout sembra fuori posizione e Ibanez esce troppo tardi. Poi è bravo il centravanti juventino a trovare l'angolo giusto per il momentaneo pareggio.

BEL GIOCO - A tratti, la Roma sembra dare l'impressione di poter fare ciò che vuole in campo. Il gol di Mkhitaryan nasce dalla poca mobilità della linea mediana juventina che, senza palla, si limita a seguire i movimenti giallorossi e Veretout può così trovare un filtrante per Pellegrini, che occupa la voragine lasciata da Bentancur. McKennie capisce il pericolo e si stacca da Mkhitaryan per aggredire Pellegrini, il quale pesca l'armeno libero che trova il gol. Poco dopo, Afena-Gyan parte in contropiede venendo steso dal limite da de Ligt. Pellegrini trasforma magistralmente la punizione ma, da quel momento, cambia totalmente la partita.

RISCHIO PANCHINA - La condott risoluta di Mourinho, che ha delineato ben presto chi sono i titolari e chi le riserve, ha il pregio di cementare il gruppo titolare, rischiando però di perdere per strada le cosiddete seconde linee. Capita, così, che sul 3-2 Shomurodov, appena entrato, si perda subito di vista Cuadrado, che era stato tenuto a bada da Afena-Gyan fino all'uscita dal campo del ghanese proprio in favore dell'ex Genoa. Un errore sottolineato da Mourinho nel post partita, uno di quegli errori che avrà fatto infuriare lo Special One. Sono poi entrati sia Perez e sia Borja Mayoral, senza lasciare alcuna traccia. Bisogna anche dire che alcune seconde linee, invece, sono riuscite a convincere lo Special One, sfruttando le poche possibilità avute: parliamo di Afena-Gyan e di El Shaarawy, per esempio. Certo è che non puoi crollare in quel modo subendo ben 3 gol in 7 minuti.


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