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Roma-Napoli 0-0 - Scacco Matto - Come i giallorossi hanno fermato i campani

di Alessandro Carducci

Finisce in pareggio a reti bianche il match tra Roma e Napoli allo stadio Olimpico.

LE SCELTE - José Mourinho conferma gli stessi undici scesi in campo contro la Juventus domenica scorsa, con Karsdorp, Mancini, Ibanez e Vina a comporre la linea difensiva. Solita coppia a centrocampo con Cristante e Veretout mentre dietro Abraham agiscono Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan.
Nessuna sorpresa nemmeno per Luciano Spalletti, che schiera il consueto 4-2-3-1 con Anguissa e Fabian a centrocampo. Politano, Zielinski e Insigne giocano dietro a Osimhen.

LE DUE SQUADRE SI RISPETTANO - Nessuna delle due formazioni vuole scoprire il fianco, sapendo che entrambe sono brave a verticalizzare all'improvviso, la Roma per Abraham e il Napoli per Osimhen. Le due compagini salgono senza fretta palla al piede, cercando il varco giusto e provando a sfruttare le debolezze reciproche.

COME LA ROMA PROVA AD ATTACCARE - Spalletti prova a tenere alta la pressione in determinate occasioni, con Zielinski alto in pressing insieme agli attaccanti azzurri, talvolta accompagnato anche da Anguissa. La conseguenza è che quando la Roma riesce a eludere il pressing campano si liberano spazi molto interessanti tra le linee con Pellegrini sempre ben posizionato. Il numero 7 giallorosso crea subito un paio di pericoli nei primi minuti e il rammarico è per l'azione sprecata a fine primo tempo, con Pellegrini che ha tanto spazio ma non riesce a creare una chiara occasione da gol.
I capitolini provano anche a sfondare dalla destra, con Karsdorp spesso servito ma i cui cross non sono riusciti a trovare un compagno libero.
I giallorossi ci provano anche in contropiede ma senza trovare il giusto guizzo e la palla giusta da mettere in porta.

COME IL NAPOLI PROVA AD ATTACCARE - La Roma è molto attenta a non concedere spazio a Osimhen, che diventa letale a campo aperto. Mancini e Ibanez sono attentissimi a tenere d'occhio il nigeriano, spesso servito con rapide verticalizzazioni, con pochi pericoli per la Roma. In fase di costruzione, Fabian viene schermato spesso da Pellegrini e il Napoli non riesce nemmeno a liberare Zielinski tra le linee, marcato strettissimo da Cristante, che non lo perde di vista. Per mettere in difficoltà il centrocampista giallorosso, Inisigne spesso si accentra per giocare proprio in quella zona e mettere in difficoltà Cristante e il Napoli crea così qualche grattacapo. Spalletti prova anche a tenere largo Mario Rui per costringere Karsdorp a rimanere largo e provare a bucare la difesa proprio con Insigne o con altri suoi compagni.
I campani non sfruttano invece molto la fascia destra, dove Politano mette in difficoltà Vina ogni volta che ha l'occasione di puntarlo. Gli azzurri avrebbero potuto sfruttare questo duello più spesso ma l'uruguaiano riesce a cavarsela e a limitare i danni.

EQUILIBRIO - L'equilibrio tanto cercato nelle scorse settimane è stato trovato nel match contro gli azzurri. Questo ha comportato una produzione offensiva leggermente inferiore ma la Roma avrebbe comunque potuto vincere e ha creato più di una nitida occasione contor un avversario - occorre ricordarlo -  che finora aveva sempre vinto, subendo meno tiri di tutti in Serie A.


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