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Roma-Real Sociedad 2-0 - Scacco Matto - Come ha vinto la gara Mourinho

di Alessandro Carducci

LE SCELTE - José Mourinho lancia dal primo minuto Diego Llorente al posto dello squalificato Ibanez, preferendolo così a Kumbulla. La difesa viene completata da Mancini e Smalling mentre la coppia Cristante-Matic si conferma a centrocampo. Sulle fasce, Karsdorp vince il ballottaggio con Zalewski ed El Shaarawy ha la meglio su Spinazzola (entrambi possono così rifiatare). Attacco confermato con Dybala e Pellegrini dietro ad Abraham.
Alguacil schiera un 4-3-1-2 con David Silva titolare dietro a Kubo e Sorloth. Zubimendi gioca in cabina di regia, supportato da Merino e Llaramendi. In difesa, agiscono Gorosabel, Zubeldia, Le Normand e D. Rico.

CAMBI DI GIOCO - Con gli spagnoli schierati con il rombo, la Roma cerca di trovare spazio cambiando spesso fascia per attaccare il lato debole. Nella prima parte di gara, è soprattutto El Shaarawy ad approfittarne e non solo per il gol ma, soprattutto, per aver dominato sulla sua fascia. 

ATTACCARE LO SPAZIO - La Real Sociedad, inoltre, tende a tenere la linea difensiva alta e i giallorossi sono bravi nel verticalizzare rapidamente e lo fanno in più di un'occasione, anche quando la Roma passa in vantaggio, con Karsdorp bravo a recuperare palla e a lanciare subito Dybala in profondità.
Da sottolineare, nell'occasione, il movimento intelligente di Abrahram, la pessima marcatura di Zubeldia e il già citato El Shaarawy, che sbuca da dietro e segna.

SERRARE I RANGHI - Conoscendo la qualità nel palleggio degli spagnoli, la Roma chiude il più possibile i varchi centrali, lasciando un pochino più di spazio ai lati. Non è un caso che la prima azione della Real Sociedad arrivi proprio dall'esterno, con una giocata del vivace Kubo, neutralizzata da Rui Patricio e dal palo.

DAVID SILVA - Il centrocampista spagnolo è tra i pericoli principali e va arginato. Per fare ciò, i giallorossi costruiscono una gabbbia attorno a lui. Cristante e Matic cercano di schermare i passaggi diretti dalle sue parti e vanno a contrasto per recuperare palla. I tre difensori centrali, invece, cercano di anticiparlo o di aggredirlo quando è ancora spalle alla porta (in particolare Mancini), con il chiaro obiettivo di non dargli la possibilità di giocare e di pensare, soprattutto, alla giocata da fare.

BARICENTRO - Nonostante un atteggiamento sostanzialmente prudente, la Roma ha comunque il merito di non farsi schiacciare nella propria area di rigore, riuscendo, soprattutto nel primo tempo, a tenere la linea un pochino alta per infastidire la manovra basca, con Abraham che, per poco, non riesce addirittura a rubare palla al portiere.

RIPRESA - Nel secondo tempo, il canovaccio rimane lo stesso con la Real Sociedad maggiormente protesa in avanti (anche se l'impressione è che il risultato di 1-0 non le andasse malissimo).
Mourinho, diversamente da altre volte, interviene in maniera abbastanza decisa con i cambi, togliendo l'infortunato Pellegrini in favore di Wijnaldum, Spinazzola per El Shaarawy e Belotti per Abraham. Tatticamente, non cambia nulla con Belotti che è calciatore totalmente diverso da quello visto nei primi mesi. La sua mezz'ora di gioco è risultata essere fondamentale, sia con l'incrocio dei pali colpito su lancio di Mancini, sia per la capacità di tenere palla, far rifiatare la squadra e prendere alcune punizioni importantissime per spezzare il ritmo. Costringendo la Real Sociedad a un possesso palla sterile e chiudendo la zona centrale, José Mourinho ha così castrato la manovra basca, capitalizzando al meglio le occasioni avute.


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