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Roma-Shakhtar Donetsk 3-0 - Scacco Matto - Non c'è storia tra Fonseca e Castro

di Alessandro Carducci

La Roma vince nettamente 3-0 nell'andata degli ottavi di finale di Europa League, grazie ai gol di Pellegrini, El Shaarawy e Mancini.

LE SCELTE - Paulo Fonseca rinuncia a Smalling e Borja Mayoral, proponendo una linea difensiva formata da Mancini, Kumbulla e Cristante. A centrocampo, sulle fasce agiranno Karsdorp e Spinazzola con Diawara e Villar in mezzo al campo. Sulla trequarti, agiscono Pellegrini e Pedro con Mkhitaryan preferito a Borja Mayoral per il ruolo di prima punta.
Castro risponde, invece, con un 4-3-3 con Dodo, Vitao, Matvienko e Ismaily sulla linea difensiva.  Marlos, Maycon e Alan Patrick vengono schierati a centrocampo mentre in avanti agisce il solito trio formato da Taison a destra, Tete a sinistra e Moraes prima punta mobile.

ATTENDERE ALTI - Come previsto, gli ospiti adottano una scelta attendista, lasciando impostare la Roma e puntando a chiudere tutti gli spazi centrali. Il problema per Castro è l'aver lasciato ampio spazio dietro alla propria linea difensiva, senza esercitare un'adeguata pressione. La Roma prova a scavalcarla in più di un'occasione, anche con i lanci da dietro di Cristante e riesce a passare con un taglio di Pellegrini, seguito senza troppo entusiasmo da Ismaily, con il numero 7 che batte il portiere.

COSTRUZIONE - Lo Shakhtar Donetsk vorrebbe impostare palla a terra ma la Roma fa buona guardia. Evita di farsi allungare e di farsi attirare fuori in pressione e lascia la possibilità al portiere avversario di giocare il pallone, lasciando liberi anche i due centrali. La pressione si concentra su Maycon, seguito da Mkhitaryan, e Marlos, che si abbassa per ricevere palla ma viene marcato stretto da Villar. I due esterni offensivi, Taison e Tete, vengono spesso incontro ma vengono costantemente seguiti e aggrediti dai due centrali gialloossi, Mancini e Kumbulla, disposti ad accorciare fin dentro la metà campo avversaria pur di seguire i due esterni dello Shakhtar. Gli ucraini provano, così, a lanciare lungo con Trubin facendo il gioco della Roma, molto più forte sui duelli aerei con Mancini, Cristante e Kumbulla.

CAMBI - Nella ripresa lo Shakhtar cerca di creare qualche pericolo ma sono costretti a lasciare ancora più spazio dietro alla linea difensiva. Spazio che Fonseca va a prendersi inserendo El Shaarawy per Pedro. Il Faraone va a nozze se deve attaccare la profondità e Pellegrini l'ha messo più di una volta davanti al portiere. Ci sarebbe spazio anche per Borja Mayoral per avere un po' di gloria ma spreca un'occasione pazzesca nella ripresa. Fonseca, bloccando le fonti di gioco dello Shakhtar e costringendoli al lancio lungo, ha inaridito la costruzione dei suoi avversari, colpendoli dietro alla linea difensiva, sfruttando un bug del sistema difensivo dello Shakhtar Donetsk e un'ingenuità del suo allenatore.


Roma-Shakhtar Donetsk 3-0 - Gli highlights!
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