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Roma-Venezia 2-1 - Scacco Matto - Primo tempo lento e macchinoso, Juric la risolve con i cambi

di Alessandro Carducci

La Roma ottiene una soffertissima vittoria contro il Venezia, rimantonando l'iniziale svantaggio grazie ai gol di Cristante e Pisilli.

PRIMO TEMPO COMPLICATO - In fase di non possesso, la Roma prova ad applicare i concetti di Juric: marcature mirate e un tentativo di non far giocare il Venezia con un pressing alto. Dovbyk e Soulé schermano i due centrali (in fase di costruzione, uno dei tre difensori del Venezia sale e ne rimangono due davanti al portiere) mentre Koné si occupa di Nicolussi Caviglia, che si abbassa spesso per ricevere palla. Inizialmente, i giallorossi effettivamente ingolfano la manovra veneta e la squadra di Di Francesco è costretta a lanciare spesso lungo.

ROMA ATTIRATA FUORI - Gli ospiti adottano un atteggiamento prudente, chiudendo tutti gli spazi e lasciando che la Roma porti più giocatori possibili nella metà campo avversaria per poi colpire in contropiede con pochi passaggi. L'idea è molto semplice: chiudere ogni varco, approfittare della lentezza della Roma nel giropalla e colpire la retroguardia capitolina scoperta.

LENTEZZA - La Roma, nel primo tempo, ha il controllo del campo ma ne ricava poco. La palla gira lenta e in maniera prevedibile: i due braccetti, Mancini e Angelino, danno una mano in fase offensiva ma serve poco se, talvolta, manca il movimento senza palla dei giocatori o, comunque, se l'azione non è fluida e non riesce a produrre occasioni nitide da gol. Il Venezia, invece, concedendo campo alla Roma, ma senza concedere occasioni nitide, riesce a controllare la partita così come l'ha preparata, colpendo in contropiede con Orisatanio e finendo il primo tempo nel miglior modo possibile, addirittura in vantaggio.

RIPRESA - I giallorossi sono ancora tramortiti e il Venezia prova ad affondare il colpo con un pressing che non avevano mai messo in atto nel primo tempo. La Roma sbanda e rischia di prendere il colpo del ko, finché Juric non prende in mano le redini dell'incontro e cambia tutto: fuori Mancini e Koné, dentro Baldanzi e Pisilli e passaggio al 4-2-3-1. I giallorossi schierano addittura El Shaarawy terzino con Celik e Ndicka in mezzo e Angelino a sinistra. Cristante e Pisilli in mezzo con Soulé, Pellegrini e Baldanzi dietro a Dovbyk. Il Venezia, invece, arretra il proprio raggio di azione mentre i nuovi innesti danno vitalità, energia e forza. Pisilli entra come se fosse titolare da mesi mentre sale in cattedra Angelino, dotato di tanta grinta ma anche di tanta qualità, un vero e proprio regista esterno, bravo ad aggredire ma soprattutto a giocare nello stretto e nel lungo. Palla al piede, può sempre creare un pericolo.
Buono anche l'ingresso di Paredes, autore dell'assist su corner per Pisili, mentre con Hermoso Juric torna alla difesa a tre per difendere il vantaggio nel finale.


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Venerdì 29 novembre
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