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Scacco Matto - Cagliari-Roma 1-2

di Gabriele Chiocchio

Dopo quattro pareggi consecutivi la Roma torna alla vittoria e lo fa prevalentemente grazie alle scelte del suo allenatore.

La mossa più a effetto di Rudi Garcia è sicuramente quella di far partire dal primo minuto il giovane Daniele Verde. Questa scelta, già a priori, non è fatta a caso: il Cagliari copre infatti molto bene la fascia centrale del campo e schierare il preventivato 4-3-1-2 avrebbe forse significato andare a sbattere contro un muro, mentre la profondità e le qualità da esterno del classe ‘96 permettono di allargare il gioco nel 4-2-3-1 messo in campo da Garcia. Nelle prime battute di gara la Roma cerca infatti diverse volte il cambio di lato per spostare il blocco compatto rossoblu e provare a sorprenderlo dal lato debole. La squadra di Zola ha nelle sortite di Avelar e nei recuperi palla di Conti le proprie armi principali: il primo viene inibito proprio dalla presenza di Verde, il secondo gioca un buon primo tempo ma soffre, come tutto il reparto, la crescita della mediana giallorossa che progressivamente migliora il proprio possesso e recupera anche qualche seconda palla come accadeva nei tempi migliori. Questo crea anche convinzione negli uomini in maglia bianca, che sbloccano il punteggio con un’azione di calcio di punizione indiretto sulla fascia destra, da cui viene la quasi totalità degli attacchi della Roma,  e poi prendono defintivamente in mano il gioco fino all’intervallo.

Tutto ciò però non accade nella ripresa: il Cagliari alza i ritmi, la Roma cala e fatica tremendamente a tenere il possesso palla. I giallorossi si riposizionano con un 4-4-1-1 rinunciando anche alla profondità di Verde, che contrariamente al primo tempo è chiamato anche al ripiegamento. Dal canto loro, i sardi non sono particolarmente abili a sfruttare le difficoltà avversarie, non faticando a rubare il pallone ma non gestendolo con qualità; le occasioni arrivano comunque, ma solo per errori prima di posizionamento di Cholevas e poi di intesa tra Yanga-Mbiwa e De Sanctis, sempre su palloni verticali, soluzione principe di chi vuole attaccare la Roma in questo momento. I cambi non modificano più di tanto la situazione; quello più importante tatticamente è l’ingresso di Paredes per Ljajic, che porta Garcia ad alternare Pjanic in posizione di falso 9, e Sanabria (anche lui subentrato a Totti) nel ruolo di attaccante classico. Nessuna delle due soluzioni permette alla Roma di risalire il campo contro un Cagliari che si sbilancia in avanti e prima rischia e poi subisce il raddoppio in contropiede, ancora su assist di Daniele Verde, prima del gol a tempo scaduto di M’Poku che fissa il risultato sull’1-2. La scelta del classe ‘96 e, più in generale, di perseguire un sistema di gioco che provasse a sfruttare i punti deboli del Cagliari sono state dunque premiate.


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