Scacco Matto - Chievo Verona-Roma 0-0
Anche il Chievo ferma la Roma sul pareggio nell’ennesima partita scialba della stagione, che conferma il trend negativo di una squadra che sembra aver perso le sue caratteristiche di gioco.
Nel primo tempo, delle due squadre è sicuramente il Chievo quella con la maggiore consapevolezza sul cosa fare. La squadra di Maran mette in difficoltà la Roma già dai primi metri di campo, pressando i due difensori centrali e compromettendo la già difficile costruzione dal basso di Manolas e Astori, che non riescono a trarre benefici neanche dall’aiuto portato da Keita sia in posizione centrale che su uno dei due lati. La pressione molto alta dei padroni di casa porta i giallorossi a commettere diversi errori di palleggio e a concedere transizioni ai loro avversari, che giocano il pallone in verticale molto velocemente alla ricerca di due scattisti come Pellissier e Paloschi. Dall’altra parte, si notano gli ormai soliti difetti: il palleggio è lento e davanti non c’è movimento, fatta eccezione per un (uno) inserimento di Paredes e le discese di Florenzi sulla fascia destra. Difficoltà simili suggerirebbero di sfruttare maggiormente le transizioni, ma questo accade solo una volta nei primi 45 minuti, quando Iturbe riesce a servire Gervinho in campo aperto sullo sbilanciamento del Chievo, con l’ivoriano che non riesce però a trovare la porta.
I gialloblu (in maglia biancazzurra) sono bravi anche a giocare sulla linea difensiva della Roma, spesso mal disposta e colta di sorpresa dai veloci avanti avversari che eludono il fuorigioco sulle due corsie esterne, giocando palloni al centro che per fortuna di De Sanctis non vengono sfruttati appieno. I cambi di Garcia non hanno particolare scopo: dopo un’ora entrano Ljajic e Verde e la squadra passa a una sorta di 4-2-4 con Gervinho prima punta, scelta molto poco felice giacché l’ivoriano non ha praticamente nessuna delle caratteristiche necessarie per occupare quel ruolo, se non in situazioni estemporanee. Non c’è miglioramento della fase offensiva che non vada oltre la misura delle energie fresche che entrano in campo; l’unico cambiamento è che il Chievo, dopo 70 minuti, modifica atteggiamento non contendendo il pallone alla Roma e puntando sulle ripartenze che non vanno a buon fine. L’ingresso di Pjanic per Iturbe e il ritorno al 4-3-3 non cambia le cose, l’unico risultato possibile è uno 0-0 che serve davvero a poco.