Scacco Matto - Empoli-Roma 0-2, tre punti nonostante meccanismi non funzionanti
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Steven Nzonzi ed Edin Dzeko regolano l'Empoli, consegnando il terzo successo consecutivo in campionato alla Roma.
LE SCELTE - Ormai il 4-2-3-1 è il sistema di gioco fisso, con qualche modifica negli interpreti. Cambiano entrambi i terzini: nella linea davanti a Robin Olsen, Davide Santon e Luca Pellegrini sono i laterali, con Konstantinos Manōlas e Federico Fazio al centro. In mediana torna Daniele De Rossi, accanto a Steven Nzonzi, mentre i tre trequartisti alle spalle di Edin Džeko sono ancora Cengiz Ünder, Lorenzo Pellegrini e Stephan El Shaarawy. Aurelio Andreazzoli schiera un 4-3-2-1 con Miha Zajc e Rade Krunić alle spalle di Francesco Caputo.
SUL FILO - Il piano dell’Empoli è chiaro: spostare l’azione su uno dei due lati, principalmente il destro, per aprire le maglie giallorosse dove far infilare Caputo, servendolo in verticale. Il centravanti di casa riesce ad arrivare due volte al tiro nel primo tempo, ma finisce in fuorigioco in quattro occasioni, segno che il reparto lavora bene a livello di posizionamento. La verticalità, in generale, è l’arma principale dell’Empoli, che ha diverse opportunità per ribaltare l’azione anche sui calci piazzati in favore della Roma.
SENZA CATENE - Il cambio di modulo e di interpreti leva invece ai giallorossi una delle loro armi principali, vale a dire le catene di fascia. Luca Pellegrini, all’esordio, non combina brillantemente con El Shaarawy, così come dall’altra parte Santon e Ünder. Agli elementi avanzati dei due lati si sostituisce spesso Lorenzo Pellegrini, che funge un po’ da jolly del reparto offensivo nella sua posizione di trequartista. Dal suo piede, oltretutto, parte la punizione che Nzonzi gira in rete per l’1-0 con cui si chiude il primo tempo.
PROGETTO DI PARI - L’Empoli, nel secondo tempo, mantiene vivo il proprio piano di gioco e non cala atleticamente, rendendosi più pericoloso (e mancando l’1-1 sul calcio di rigore concesso in un’azione però casuale) perché la Roma fatica, a sua volta, negli ultimi metri di campo, con meccanismi esterni che continuano a non funzionare, un giropalla farraginoso e uomini chiave come Lorenzo Pellegrini a corto di energie.
MISUNDERSTANDING - Dopo aver richiamato Luca Pellegrini e inserito Alessandro Florenzi, spostando Santon a sinistra, Di Francesco inserisce Bryan Cristante per Lorenzo Pellegrini e, soprattutto, Juan Jesus per Ünder, passando al 3-5-2 con Nzonzi mezzala. A un reparto difensivo più compatto, nelle idee del tecnico, dovrebbe corrispondere un centrocampo che, con maggiori garanzie numeriche dietro, dovrebbe aumentare il proprio pressing per far risalire metri ai suoi: inizialmente il reparto però non recepisce le nuove istruzioni, con uscite in ritardo soprattutto da parte di De Rossi, richiamato a gran voce dall’allenatore.
IN CAMPO APERTO - Andreazzoli, invece, sbilancia i suoi con Hamed Traoré per Afriye Acquah e Antonino La Gumina per Leonardo Capezzi, passando a due punte e un centrocampo prevalentemente offensivo, vista la presenza dall’inizio di Zajc e Krunic. Il rischio non porta frutti e anzi, apre spazi alla Roma che, in contropiede, segna il gol del 2-0 con Edin Džeko, chiudendo i conti.