Scacco Matto - Roma-Atalanta 0-2
Dopo il pesante rovescio di Barcellona, Garcia sceglie Florenzi a destra, con Iago Falque e Juan Manuel Iturbe ai lati di Edin Dzeko, mentre al centro della difesa c’è Castan, con la sorpresa De Sanctis in porta al posto di Szczesny. Nell’Atalanta l’assenza di Pinilla costringe Reja a mettere in campo German Denis, coadiuvato da Moralez e Gomez, con Cigarini in regia.
La Roma dovrebbe dare subito un segnale, ma parte decisamente molle, perdendo tre-quattro palloni nel giro di pochi minuti sul pressing esercitato dall’Atalanta. I nerazzurri derogano dal loro solito modo di giocare e cercano di ripartire sfruttando il campo in ampiezza e cercando degli uno contro uno tra Moralez e Digne e Gomez e Florenzi, nelle prime battute proprio il lato destro difensivo giallorosso è il più stimolato anche da lanci lunghi, per cercare di battere il numero 24 giallorosso in altezza. I giallorossi sono chiamati a fare la partita, ma il loro palleggio è come spesso accade troppo lento e gli uomini di Reja non faticano a disporsi dietro; l’assenza di movimenti senza palla è certificata anche da momenti in cui ci sono quattro giocatori della Roma allineati nei pressi dell’area di rigore, che così posizionati rendono impossibile disordinare la retroguardia ospite. Le uniche vere fiammate, tentativi di solitarie percussioni di Iturbe a parte, arrivano con dei cross da sinistra di Digne, che è però protagonista anche dell’episodio che cambia il match, con la palla persa che permette a Gomez di portare avanti i suoi. Nel secondo tempo non ci sono novità: il gioco continua a latitare, con le azioni offensive delegate a sterili sortite personali, e Garcia guarda la panchina alla ricerca di soluzioni offensive: i nomi sono quelli del Primavera Sadiq Umar, che viene inserito al posto di Iago Falque, di cui mantiene anche la posizione larga in campo, e di Maicon, che entra al posto di Florenzi e che viene preso in consegna da Gomez. Tutto inutile: la Roma continua a sbattere sul muro e finisce per sbilanciarsi, lasciando campo ai contropiede dell’Atalanta che si guadagna il rigore del definitivo 2-0 trasformato poi da Denis. Roma lunga, spesso sottoritmo e priva di soluzioni offensive, ma soprattutto senza mordente quasi senza voglia di prendersi il risultato: i problemi, ora, cominciano ad andare anche oltre la tattica.