Scacco Matto - Roma-Atalanta 1-1, Spalletti trova la via, Gasperini gliela sbarra
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Primo pareggio interno per la Roma, che viene fermata per 1-1 dall’Atalanta.
LE SCELTE - Luciano Spalletti prosegue sulla strada tracciata nelle ultime gare. Il modulo è il 4-2-3-1, con Antonio Rüdiger, Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Mario Rui davanti a Wojciech Szczęsny. Daniele De Rossi stringe i denti e scende in campo accanto a Kevin Strootman, mentre sulla trequarti Diego Perotti vince il ballottaggio con Stephan El Shaarawy, posizionandosi a sinistra della linea composta da Mohamed Salah e Radja Nainggolan, alle spalle di Edin Džeko. Jasmin Kurtić si posiziona invece dietro ad Andrea Petagna nel 3-5-1-1 di Gasperini, con Andrea Conti e Hans Hateboer sui due out.
MARCE BASSE - Come sempre, Gasperini imposta una serie di marcature individuali, in particolar modo a centrocampo, dove si formano le coppie Cristante-Strootman, Kurtić-De Rossi e Kessié-Nainggolan. I nerazzurri sembrano più agiati dei giallorossi nel mantenere il possesso del pallone: i padroni di casa operano un possesso piuttosto lento, che permette agli ospiti di ingolfare rapidamente la zona centrale. Džeko a volte prova a svuotarla venendo fuori a smistare il pallone sulla trequarti, ma nel più dei casi la manovra si sposta sulle due fasce, specialmente quella destra dove Rüdiger è lasciato libero di crossare: le sue traiettorie non sono certo spettacolari, Džeko è ben controllato dai centrali e Mario Rui dall’altra parte non sempre chiude le traiettorie per rigiocare l’azione offensiva. Sul lato, il tedesco non si trova a suo agio neanche in fase difensiva: il gol del vantaggio di Kurtić arriva dal suo lato, dopo un dribbling vincente ai suoi danni di Conti preciso nel servire l’inserimento dello sloveno. Neanche il gol scuote la Roma, che non riesce a dare qualità alla sua manovra: l’unico uomo tecnico schierato in campo, Diego Perotti, è ben controllato da Hateboer ed è comunque confinato sulla fascia sinistra, da dove non riesce a dare il suo contributo.
MAGLIE APERTE - Con il gioco fluito solo sulle fasce, Spalletti pensa di potenziare proprio quel settore di campo: dopo l’intervallo, non c’è più Manōlas, ma Bruno Peres, con Rüdiger che va al centro a far compagnia a Fazio. Il brasiliano comincia subito a spingere con più forza rispetto al tedesco, facendo sì che l’ampiezza diventi un fattore: dovendo difendere con più attenzione anche sul proprio lato sinistro, l’Atalanta perde di equilibrio e prende gol dall’altro lato, con Perotti più libero di operare che crossa verso Salah, bravo a fare da sponda a Džeko.
ARRIVA LA TOPPA - Gasperini si accorge presto del guaio e rimedia dalla panchina in due tempi: prima entra Marco D’Alessandro per Bryan Cristante con il modulo che diventa 3-4-2-1, poi Bryan Cabezas prende il posto di Kurtić, posizionandosi a sinistra, con Kessié che diventa incursore al posto dello sloveno. Le due fasce, dunque, vengono ripopolate con elementi freschi e pronti a dare minaccia con la loro velocità, spingendo nuovamente indietro i diretti avversari. A ritmo più basso e con l’arma dell’ampiezza disinnescata, la manovra rallenta nuovamente, specie perché l’Atalanta trova ancora in Rüdiger l’uomo più adatto da lasciare libero, stavolta in impostazione bassa.
NON BASTA L’ARREMBAGGIO - Per provare a vincere la partita, Spalletti sbilancia ulteriormente la squadra: dentro El Shaarawy per De Rossi, con Nainggolan che scala in mediana e Perotti libero di svariare, poi il monito lascia spazio a Totti. In mezzo, l’ingresso di Alberto Paloschi per Andrea Petagna, per lasciare la possibilità di transizioni che non si concretizzano, così come non si concretizza l’assedio finale della Roma, che lascia così due punti per strada.