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Scacco Matto - Roma-Cesena 2-1, avanti nonostante una partita vuota

di Gabriele Chiocchio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio

Col brivido, ma la Roma ce la fa: 2-1 al Cesena e semifinale di Coppa Italia conquistata.

LE SCELTE - Spalletti non cambia sistema ma opera modifiche negli uomini: il portiere di coppa Alisson è protetto da Antonio Rüdiger, Kostas Manōlas e Juan Jesus, davanti a lui ci sono Bruno Peres, Leandro Paredes, Kevin Strootman e Mario Rui, mentre il tridente offensivo è composto da Diego Perotti, Stephan El Shaarawy e Francesco Totti. Rodriguez e Ciano guidano il 3-5-2 scelto da Andrea Camplone.

CORAGGIO CESENA - Il canovaccio della Roma dei primi minuti è abbastanza semplice: far arrivare più velocemente possibile il pallone a Francesco Totti. Paredes funge da connessione tra il reparto arretrato e il Capitano, chiamato a giocare di prima e ad alzare la qualità dei palloni da girare ai compagni per scardinare la linea a cinque in maglia bianca. Linea difensiva ospite che però è molto coraggiosa: parte alta, quasi sulla linea mediana sull’inizio azione giallorossa, per retrocedere, impedendo una comoda ricerca della profondità agli attaccanti della Roma. Le occasioni create regalano ancora più fiducia al Cesena, che col passare dei minuti azzarda anche una pressione più costante sulla circolazione nel primo terzo di campo della squadra di Spalletti, che nella parte centrale della frazione fa una fatica notevole per avanzare col pallone.

SQUILIBRIO ROMA - Ma, al di là della differenza di concentrazione e intraprendenza, la Roma fatica a far sua la partita anche per un problema di equilibrio. Dopo l’infortunio di Diego Perotti e l’ingresso di Edin Džeko, i giallorossi si schierano con quello che in certi momenti è un 4-2-4, con El Shaarawy fin troppo costretto a giocare spalle alla porta e a rincorrere sulla sua fascia per far fronte alle folate offensive avversarie, con una squadra troppo lunga e sofferente a centrocampo.

IMPIETRITI - All’intervallo non c’è Juan Jesus ma Radja Nainggolan, che completa il pacchetto a tre di centrocampo, nelle intenzioni utile a dare maggiore equilibrio e compattezza: la squadra però resta lunga e soprattutto si muove poco senza palla, creando stimolo solo per inerzia alla difesa avversaria, che capitola quando è lei a sbagliare l’allineamento sulla verticalizzazione per El Shaarawy, che porta al gol di Džeko.

REPLAY - Esattamente come accaduto a Genova, dopo il gol del vantaggio gli avversari aggrediscono dopo essere andati in svantaggio, buttandosi con intensità in avanti grazie anche alla freschezza di Garritano, entrato al posto di Laribi, che sfugge subito alla retroguardia quasi guadagnandosi un calcio di rigore per un intervento scomposto da dietro. Ed è proprio Garritano a rimettere le cose in parità sfruttando un errore di Alisson, che non blocca il pallone su un innocuo traversone da destra, scontrandosi con Manolas e lasciando la porta sguarnita. L’1-1 non cambia le cose, così come non lo fanno le ulteriori sostituzioni: Cocco per Ciano, Emerson per El Shaarawy, Panico per Rodriguez. A decidere la partita, sul confuso forcing finale della Roma, è il calcio di rigore che Maresca concede per un contatto tra Agliardi e Strootman.

SOLO IL RISULTATO - La Roma ha disputato una partita vuota, pigra, con tanti errori e poco movimento senza palla, indispensabile contro cinque difensori e tre centrocampisti pronti a levare la profondità, e per una buona parte del match è stata in campo con troppo poco equilibrio. Solo l’aumento dei ritmi di gioco, seppur non abbinato a un innalzamento della qualità dello stesso, ha permesso ai giallorossi di prendersi la semifinale di Coppa Italia.


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