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Scacco Matto - Roma-Empoli 1-1

di Gabriele Chiocchio

Non si ferma la serie di pareggi della Roma, contro un Empoli come di consueto molto ben organizzato in campo.

Come accaduto in Coppa Italia, specialmente nel secondo tempo, l’Empoli mette subito in difficoltà la Roma posizionandosi altissima in campo: sui rinvii del portiere la linea difensiva raggiunge quasi quella mediana, lasciando pochissimo spazio in cui operare agli attaccanti. I toscani non sono aggressivi e la Roma potrebbe fare qualcosa accentuando il palleggio; questo però accade molto raramente e quando accade non porta a concludere verso lo specchio. La soluzione preferita dai giallorossi è la corsa in contropiede, ma Iturbe da solo non può fare molto e oltretutto si fa male, lasciando il posto a Florenzi e i suoi senza alcun uomo in grado di dare profondità. Profondità che al contrario è la principale arma offensiva degli ospiti, che in pochi passaggi riescono a fare tanti metri e che approfittano dell’errore della linea arretrata sull’applicazione del fuorigioco per portarsi in vantaggio di un gol e di un uomo, con un’azione che già era risultata pericolosa in altri frangenti, a causa della poca protezione offerta ai centrali dal centrocampo. Con due sostituzioni già effettuate e senza armi di rilievo in panchina, la partita sembra già finita per la Roma, ma l’espulsione di Saponara ridà un minimo di intensità alla fiammella rimasta accesa.

Nel secondo tempo, entrambe le squadre si schierano con un 4-3-2; se per la Roma è un’anormalità totale, per l’Empoli non è altro che la divisione delle consegne dei tre uomini offensivi tra i due rimasti dopo il cartellino rosso. L’anormalità dell’Empoli è mentale, i toscani mollano un po’ sul piano dell’intensità e di conseguenza dell’organizzazione, e con i giallorossi più presenti nell’area avversaria - anche a rischio di incassare il contropiede con i soli due centrali a difendere - arriva subito un errore di posizionamento che permette a Maicon di infilare il gol del pari. Da quel momento in poi, la gara diventa una sorta di partita di basket, con attacchi alternati da una parte e dall’altra, l’Empoli cambia entrambe le punte per mantenere freschezza davanti e restare potenzialmente pericolosa, continuando a sollecitare i centrali giallorossi spesso in difficoltà palla al piede; la Roma ci prova senza costrutto, cercando di pilotare palla per vie centrali e di allargarla negli ultimi metri, senza però un centravanti che possa raccogliere gli eventuali cross. Nel finale è Verde a occupare il ruolo di attaccante centrale, ma il risultato non cambia: ancora un pareggio per una Roma opaca e scarsamente intensa.


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