Scacco Matto - Roma-Tottenham 1-4: il desiderio non esaudito di Di Francesco
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Quattro gol subiti e più di qualcosa da rivedere per la Roma nell’esordio in International Champions Cup contro il Tottenham, che vince con le doppiette di Fernando Llorente e Lucas Moura dopo la rete iniziale di Patrik Schick.
DESIDERIO NON ESAUDITO - “Vorrei che la squadra rimanesse compatta”: parole di Di Francesco che, però, non ha visto esaudito il suo desiderio. Al di là di una netta differenza fisica con gli Spurs, la Roma si è disunita troppo velocemente, scegliendo di attaccare ma non riuscendo a ricomporre un blocco unico sui contrattacchi del Tottenham, che ha avuto gioco ancora più facile nel primo tempo. Meglio nella ripresa, ma a ritmi decisamente più bassi e con un pacchetto di centrocampisti più volto all’interdizione che alla qualità, con De Rossi, Strootman e Pellegrini al posto di Gonalons, Cristante e Pastore.
L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA - Si è più volte detto di una trasformazione del centrocampo, con elementi più tecnici che fisici come Pastore. Chiaramente, scegliere l’argentino come intermedio può dare i suoi vantaggi e i suoi svantaggi: lo si sapeva prima, lo si è visto stanotte, con il Flaco ancora sottoritmo rispetto agli avversari (e ai compagni?) e l’errore in disimpegno che ha portato al primo dei quattro gol del Tottenham del primo tempo. Si pensa spesso al ritmo dei centrocampisti come alla corsa che devono mettere in fase di non possesso, ma giocare qualche metro indietro rispetto alle abitudini significa anche dover scegliere la soluzione più funzionale nel minor tempo possibile.
NON SI CAMBIA, PER ORA - Nel secondo tempo, le tante sostituzioni non hanno Di Francesco a cambiare modulo. Senza un omologo di Cengiz e un cambio per Perotti (El Shaarawy era out per un problema articolare), il tecnico ha scelto Justin Kluivert a destra e addirittura Ante Ćorić a sinistra, impiegato nel finale in una improbabile catena con William Bianda. Da segnalare la buona risposta dell’olandese, che ha dato profondità e ha anche azzeccato più di una scelta: da non sottovalutare la possibilità di un suo impiego più costante anche a piede corrispondente.