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Scacco Matto - Roma-Viktoria Plzeň 4-1, Perotti ferma la giostra dell'Olimpico

di Gabriele Chiocchio
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio

Tre gol di Džeko e uno di Perotti permettono alla Roma di liberarsi del VIktoria Plzeň e di qualificarsi da primi del girone E ai sedicesimi di finale di Europa League.

LE SCELTE - Turnover ma non troppo per Spalletti, che è costretto a lasciare fuori Kostantinos Manōlas e Stephan El Shaarawy per infortunio ed effettua qualche rotazione con gli uomini a disposizione. Davanti al portiere di coppa Alisson, giocano Bruno Peres, Antonio Rüdiger, Federico Fazio ed Emerson Palmieri; Leandro Paredes è il regista accanto a Kevin Strootman, mentre alle spalle di Edin Džeko si schierano Juan Manuel Iturbe, Radja Nainggolan e Mohamed Salah. Pivarník mette in campo Petržela, Kopic, e Zeman alle spalle del classe 1993 Krmenčík.

LA PARTITA - Ma il modulo dei cechi è in realtà un 3-4-3, che diventa un 5-4-1 in fase di non possesso: Kovařík, professione centrocampista, è schierato da terzino e ha ovviamente attitudini più offensive, mentre dall’altra parte Matějů stringe molto la sua posizione con Petržela molto impegnato a scendere per dare una mano. La Roma impiega però appena 10 minuti a scardinare il meccanismo: prima prova con i cambi di gioco da destra a sinistra, poi con le verticalizzazioni di Paredes, ma è una splendida giocata individuale di Džeko, che mette giù Kovařík e spara col sinistro sul palo lontano. Lo stesso Džeko ha poi un altro paio di occasioni e la sensazione è che la Roma possa entrare con facilità nelle maglie della difesa avversaria semplicemente giocando in verticale, senza troppi fronzoli. Al primo errore, tuttavia, la Roma paga. Petržela si trova incredibilmente libero nel cuore della trequarti avversaria e l’azione si sviluppa poi sull’out destro difensivo della Roma, quello più debole: cross e Zeman, non marcato da Fazio, fa 1-1. Il pari costringe la Roma a non abbassare i ritmi della partita: poco possesso e tante verticalizzazioni, anche direttamente dalla difesa con un Rüdiger sorprendentemente preciso. Si alza spesso il pallone e si alza spesso verso Džeko, che pure indietreggia per cercare di dare fluidità alla manovra; anche il palo che Salah colpisce nel finale di primo tempo arriva da una seconda palla susseguente un altro lancio dalle retrovie di Rüdiger, con le squadre che vanno al riposo sul pari. Nella ripresa esce fuori un’altra arma a disposizione di Spalletti: l’esplosività di Iturbe, che va sì un po’ per conto suo, ma che guadagna metri e punizioni visto che gli uomini in maglia bianca non riescono a stargli dietro. Lo sforzo offensivo della Roma si concretizza dopo circa un quarto d’ora, quando Džeko fa doppietta incornando un bel cross di Antonio Rüdiger.

I CAMBI - Sul 2-1 le prime sostituzioni: Spalletti richiama proprio Iturbe e mette dentro Diego Perotti, mentre Pivarník inserisce Ďuriš al posto di Kopic, passando a una sorta di 4-4-2 comunque non troppo ordinato. Il VIktoria Plzeň può comunque approfittare di discreti spazi perché la Roma, come al solito, non cambia il ritmo della partita, nonostante la sostituzione eseguita. Questo e il vantaggio dell’Austria Vienna contro l’Astra Giurgiu, risultato che chiuderebbe il discorso-qualificazione, porta Pivarník a inserire anche Bakoš al posto di Krmenčík, ripristinando la coppia d’attacco di inizio stagione. Proprio Bakoš spaventa Alisson con un tiro al volo, ma la partita è diventata un ping-pong, come se il risultato non contasse: si gioca da una parte e dall’altra e Perotti, con la sua un po’ fortunosa ma splendida rabona, dà il doppio vantaggio ai suoi. Con un cambio programmato già prima del gol, Spalletti mette dentro De Rossi per Salah con l’obiettivo di cercare di fermare l’ottovolante. Non c’è praticamente più partita, con il Viktoria Plzeň ad attaccare con le poche energie rimaste e la Roma a ripartire: su una di queste transizioni Džeko firma la tripletta e chiude definitivamente la gara, in cui Gerson entra a referto negli ultimissimi minuti al posto di Strootman.

LA CHIAVE - Anche sul 2-1, la Roma ha lasciato almeno potenziali chance al Viktoria Plzeň di colpire: questo perché ha condotto ancora una volta una partita monocorde, a una sola marcia, seppur alta. Un po’ di fortuna, dopo la sfortuna dei due legni colpiti, con la rabona di Perotti finita dentro, ha permesso ai giallorossi di porre fine alle ostilità e di prendersi vittoria, qualificazione e primo posto nel girone, ma l’idea è che i problemi di gestione della gara della squadra di Spalletti siano ben lungi dall’essere risolti.

 


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