Vitesse-Roma 0-1 - Scacco Matto - Decisivi i cambi e il calo del pressing olandese
La Roma vince l'andata degli ottavi di Conference League grazie al gol di Oliveira, nel primo tempo.
LE SCELTE - José Mourinho tiene a riposo Smalling, Pellegrini e Zalewski, proponendo un 3-4-1-2 con Mkhitaryan dietro a Zaniolo ed Abraham. Maitland-Niles e Vina agiscono sulle fasce, con Oliveira e Veretout in mezzo. La linea difensiva è composta da Mancini, Ibanez e Kumbulla.
Letsch risponde con un 3-5-2 con Dasa, Bero, Tronstad, Domgjoni e Wittek a formare la linea mediana. In avanti, spazio a Grbic e Openda.
PRESSING ASFISSIANTE - Il Vitesse non si nasconde e decide di pressare molto alto la Roma. La squadra olandese prova a indirizzare la Roma verso l'esterno, per poi aggredire i giallorossi per recuperare palla. Inizialmente, la strategia funziona e i padroni di casa vanno più volte vicini al gol mentre i capitolini sembrano inermi. Di certo non aiutati dal campo, i giallorossi faticano a giocare palla a terra, a trovare linee di passaggio libere e fanno poco movimento, rimanendo spesso molto lunghi, alti, ma fermi, favorendo così il Vitesse che arriva sempre primo sulle seconde palle. Gli olandesi sfruttano bene anche le fasce, con Wittek a sinistra e Dasa a destra, con quest'ultimo che spesso si accentra in fase di impostazione.
I CAMBI - Nel secondo tempo, Mourinho cambia subito tre uomini. Bocciati i due esterni, Maitland-Niles e Vina, per inserire Karsdorp ed El Shaarawy. Fuori anche Veretout per Cristante. L'ex centrocampista atalantino si posiziona subito davanti alla difesa, consentendo a Oliveira di giocare qualche metro più avanti e la prestazione del portoghese migliora sensibilmente, così come la fluidità della manovra. A sinistra, invece, El Shaarawy garantisce una spinta superiore, un'aggressività e un'intraprendenza diverse da Vina, costituendo una spina nel fianco olandese.
STANCHEZZA - Dopo le energie spese nel primo tempo, il Vitesse nella ripresa cala vistosamente di intensità. Senza il pressing forsennato della prima frazione di gioco, la Roma riesce a muoversi meglio e a far valere il maggior tasso tecnico, dando l'idea di controllare più agevolmente la partita e senza rischiare molto fino a fine gara, ad eccezione di una disattenzione di Mancini che consente a Grbic di saltare di testa da ottima posizione, nel finale.