Season Review - Bryan Cristante, la stagione della metamorfosi
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Danilo Budite
Prosegue la nostra rubrica che analizza il rendimento dei giallorossi in questa stagione. È il turno stavolta di Bryan Cristante.
RENDIMENTO - Dopo una prima stagione di rodaggio, la seconda annata di Bryan Cristante in giallorosso era partita sotto una stella positiva. Per varie ragioni, tra l'impegno in Coppa d'Africa di Diawara e i guai fisici di Jordan Veretout, il centrocampista azzurro è stato praticamente l'unico mediano a disposizione di Fonseca a fare tutta la preparazione estiva col nuovo mister, candidandosi dunque a un ruolo da protagonista. Da subito il tecnico portoghese ha elogiato le qualità del numero 4, vedendo in lui un perfetto protagonista per la sua idea di calcio. Effettivamente l'inizio stagione di Cristante è positivo, con il gol nella prima vittoria giallorossa contro il Sassuolo. Cristante gioca praticamente sempre, saltando solo qualche minuto dei due match di Europa League contro Basaksehir e Wolfsberg, e finendo in panchina nel match contro il Lecce. Le sue prestazioni sono ordinate, in una Roma che però è ancora a caccia della sua dimensione ideale.
Il punto di svolta arriva il 20 ottobre. Dopo appena 7 minuti del match tra Sampdoria e Roma, Bryan Cristante è costretto ad alzare bandiera bianca. Il responso degli esami è decisamente negativo: distacco del tendine dell’adduttore destro. Lo stop è lungo e costringe il numero 4 a saltare quasi 3 mesi di campionato. Da Genova in poi la Roma cambia rotta, mette in atto un filotto di prestazioni e risultati, vivendo la parte più positiva della sua stagione tra novembre e dicembre. Il ritorno in campo di Cristante avviene il 12 gennaio, quando sostituisce Jordan Veretout nel match contro la Juventus. Il ritorno da titolare avviene contro la Lazio, poi non esce più dall'undici iniziale, tranne che nel match di Bergamo per squalifica, anche grazie all'infortunio occorso ad Amadou Diawara. Stavolta però le prestazioni sono deludenti, in linea con quelle della squadra.
Cristante ha avuto quest'anno la sfortuna di essere disponibile nei momenti peggiori della stagione della Roma, saltando per infortunio il periodo più florido, sia per gioco che per risultati, della squadra di Fonseca. Ha pagato sicuramente il rendimento della squadra, ma anche a livello personale ha mostrato qualche indecisione di troppo. Una differenza si è vista tra il primo e il secondo Cristante, ossia prima e dopo l'infortunio. A inizio stagione è sembrato più ordinato e presente nel gioco della squadra, nelle ultime uscite invece meno attento. Ha inciso anche una condizione fisica non ottimale: dopo l'infortunio, lo stop di Diawara lo ha ricatapultato immediatamente in campo, senza la possibilità nemmeno di rifiatare. La nota positiva comunque è stata l'abnegazione tattica di Cristante, che spesso si è abbassato tra i due difensori, andando a dare maggiore copertura al reparto arretrato e aiutando la costruzione del gioco. Un'evoluzione tattica che non ha trovato immediato riscontro nelle prestazioni, ma che fa ben sperare per il futuro, quando magari con una condizione migliore e la possibilità di tirare il fiato, potrà tornare utile il suo lavoro di interdizione e di costruzione in mezzo ai due centrali. Il ritorno dalla trequarti al reparto mediano si è completato in questa stagione, ora manca un miglioramento delle prestazioni a supporto dell'efficacia di questo nuovo cambiamento.
STATISTICHE - Sono 21 le presenze stagionali di Cristante, 15 in Serie A, 4 in Europa League e 2 in Coppa Italia. I match che ha saltato sono quelli in cui era infortunato, oltre ad Atalanta-Roma per squalifica. Per il resto quando è stato a disposizione ha sempre giocato, da titolare o da subentrante. 1546 i minuti effettivi di gioco di Cristante, un solo gol messo a segno, alla terza di campionato col Sassuolo. Cinque sono invece i gialli rimediati, tre in Serie A, contro Lecce, Juventus e Sassuolo, uno in Europa League contro il Wolfsberg e uno in Coppa Italia ancora contro la Juventus. Un rosso invece, rimediato per espulsione diretta nel match di ritorno contro il Bologna.
La peculiarità della stagione di Cristante è come detto la sua metamorfosi in mediano, ben evidente paragonando i suoi numeri rispetto alle precedenti stagioni. Quest'anno ha avuto la media realizzativa di 0,08 a partita, contro 0,12 della scorsa stagione e, dato esemplificativo, 0,25 nella sua ultima annata a Bergamo, giocata da trequartista. Rispetto a quando giocava all'Atalanta fa anche più lanci lunghi, migliorando sensibilmente la sua precisione. 48,4% in nerazzurro, 58,7% la scorsa stagione, fino al 66,9% di quest'anno, dato esemplificativo della sua crescita come mediano.
Nella nuova posizione Cristante vede meno la porta, i tiri in Serie A sono appena 17, poco più di un tiro a partito, il 41% dei quali ha colto la porta avversaria. Ma gioca molto più nel traffico, dovendosi destreggiare tra gli avversari. Sono 1,29 i dribbling a partita, con una percentuale di realizzazione del 69%. Un'altra sua caratteristica è la fisicità nel gioco aereo, soprattutto rispetto ai compagni di reparto, molto meno strutturati di lui in tal senso. 2,3 sono duelli aerei tentati a partita, più di tutti i centrocampisti giallorossi, con l'eccezione di Zaniolo (2,4). La percentuale di successo è del 50%. L'abitudine al nuovo ruolo e il lungo infortunio hanno sicuramente inciso, al netto di alcune prestazioni deludenti, il futuro fa ben sperare.