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Pizarro, da giocatore insostituibile a lusso?

di Massimo De Caridi

David Pizarro con il 4-3-1-2 non può giocare. La Roma nelle partite in cui è stato fuori ha trovato un suo equilibrio e quando è rientrato a Palermo, si pestava i piedi con De Rossi. Questi sono alcuni dei giudizi piovuti sul regista cileno all’indomani della pesante sconfitta in terra siciliana.

Facciamo un passo indietro. Lo scorso anno, a detta di tutti gli addetti ai lavori del mondo-Roma, il Peq è stato il calciatore giallorosso più importante e determinante nella splendida cavalcata che ha portato la squadra di Ranieri ad un passo dal titolo. Quest’anno, Pizarro non è ancora tornato al rendimento altissimo della stagione scorsa, ma sin dal ritiro estivo di Riscone il numero 7 romanista ha dovuto fare i conti con molti infortuni. Il mister di San Saba, nel passato campionato, aveva affidato le chiavi del gioco proprio al Peq, in un modulo, lo spallettiano 4-2-3-1, sicuramente più disegnato per le caratteristiche del cileno.

Con l’arrivo di Borriello e l’abbondanza di attaccanti di grande valore, Ranieri ha pensato di giocare con le 3 punte e quindi a centrocampo c’è maggiormente bisogno di gente muscolare. Visti i tanti giocatori infortunati a centrocampo, a cominciare dallo stesso Pizarro, continuando con Taddei e Perrotta, per necessità, accanto a De Rossi si sono fatti strada Fabio Simplicio, che inizialmente non veniva considerato e soprattutto Leandro Greco, calciatore che sembrava quasi fuori rosa e che invece prima ha segnato un gol fondamentale a Basilea e poi ha inanellato diverse gare ad ottimi livelli. A questo punto, i tanti elementi nella zona mediana del campo, costringerà l’allenatore romanista a fare delle scelte sia di modulo che di uomini. Secondo alcuni, infatti, in trasferta la Roma dovrebbe giocare in maniera più accorta: 4-4-2 con il rombo a centrocampo; il vertice basso sarebbe De Rossi, a fare da schermo davanti alla coppia centrale difensiva, sul centro destra uno tra Perrotta e Taddei e sul centro sinistra uno tra Brighi, Greco e Simplicio, con gli ultimi 2 che potrebbero fare anche il vertice alto in alternativa a Pizarro, in grado di ricoprire tutti e 4 questi ruoli. Proprio il regista giallorosso sarebbe la variabile da tenere maggiormente in considerazione: può esser lui il sostituto di de Rossi davanti alla difesa? Decentrato su uno dei 2 lati, darebbe lo stesso apporto? Quanto perderebbe la Roma in dinamicità se giocasse lui sulla trequarti e se le punte fossero Totti e Borriello?

Negli incontri in cui rimanesse il modulo con le 3 punte, potrebbero giocare centrocampisti di grande qualità ma con meno dinamicità dei vari Taddei, Brighi e Perrotta? Sono tutte domande alle quali dovrà rispondere Ranieri sul campo ma sarà determinante vedere la convinzione che avrà il gruppo quando verranno fatte, di volta in volta, le scelte. Se Pizarro recuperasse la condizione psicofisica, l’intelligenza tattica di questo straordinario calciatore gli permetterebbe di ritagliarsi il ruolo che più sente congeniale, in qualunque modulo ed invece di sembrare un lusso, tornerebbe la grande risorsa che è sempre stata in tutti i suoi anni romani.


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