Roma-Samp vissuta dagli spalti
Fonte: VoceGiallorossa.it
La paura di un controsorpasso nerazzurro si è materializzata questa sera. Nell'umida serata dell'Olimpico, la Roma non riesce a superare la Sampdoria e la splendida striscia positiva intrapresa in campionato si ferma. Lo stadio, pieno ancora una volta di amore e calore, aveva iniziato sin da subito a sostenere i giallorossi con cori ed urla d'incitamento. All'ingresso in campo dei calciatori l'Olimpico diventa il Colosseo: è tripudio. Bandiere e sciarpe vibrano e l'aria è elettrizzante. Tanti applausi per Ranieri così come per Riise, Totti e De Rossi.
L'Inno di Antonello Venditti è - come sempre - un momento magico e solo chi è veramente romanista può comprendere fino in fondo quanto amore c'è nelle 'centomila voci' che cantano a squarciagola. Damato fischia il calcio d'inizio e la squadra da subito l'impressione di essere in grande serata. Vucinic è una costante spina nel fianco per la difesa blucerchiata e ogni suo passo di danza sul pallone viene accompagnato da fragorosi applausi. Scambio Totti-Vucinic-Totti: il tiro del capitano gonfia la rete. 'Ciuccio' rispolverato, siamo in vantaggio. L'Olimpico esplode in un boato di gioia che vuol dire solamente una cosa: Roma di nuovo in testa al campionato.
Diamo l'impressione di poter mettere pesantemente sotto la squadra di Del Neri, la Sud sembra capirlo e inizia a sostenere incessantemente i giallorossi. Abbiamo più volte l'occasione di raddoppiare ma non ne approfittiamo: il tifoso romanista - che ne ha viste tante - è ragionevolmente preoccupato. Nonostante l'1 a 0 si ha la sensazione che, con un solo gol di vantaggio, la partita possa seriamente complicarsi. Infatti.
Con il passare dei minuti la squadra sembra perdere terreno e l'arbitraggio non brillantissimo di Damato (sopratutto nella gestione dei cartellini) non ci tranquillizza. Il pareggio di Pazzini è una coltellata alla schiena. Uno a uno, tutto da rifare.
La Roma è nervosa ma sembra crederci, questo ci basta. Entra Toni e la Roma si ritrova con quattro punte in campo: Menez, Vucinic, Totti e - appunto - Toni. La scelta del mister, seppur coraggiosa, non viene accolta positivamente "quattro punte contemporaneamente in campo creano solo confusione", il commento più gettonato. Entra Taddei esce Cassetti, "Mister siamo troppo scoperti". L''effetto collaterale' della doppia sostituzione arriva quasi subito: sul cross di Mannini si avventa ancora una volta Pazzini che pietrifica l'Olimpico. Siamo sotto, la vetta si allontana sempre di più. La Sud continua a sostenere a gran voce mentre alcuni tifosi abbandonano anticipatamente lo stadio. All'Olimpico c'è aria di disfatta ma la speranza è l'ultima a morire: "Dai ragazzi, possiamo ancora pareggiare". Non è così.
Il triplice fischio di Damato sembra farci ripiombare nella triste realtà: purtroppo è tutto vero, la vetta si è allontanata...forse definitivamente.
Lo sguardo vuoto e deluso dei tifosi intorno a me non riesco a descriverlo; d'altronde era anche il mio.