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Simplicio, a Palermo tra passato e presente

di Alfredo Garofalo

Fábio Henrique Simplício ancora non sa se, domenica sera, sarà lui a completare il terzetto di centrocampo che guiderà la Roma al Barbera. “Spetta a Ranieri”, la risposta diplomatica del brasiliano a chi gli chiede se per lui è già pronta una maglia da titolare. Ci sarà da vincere una concorrenza quanto mai agguerrita: c’è Capitan Futuro, lo stakanovista Brighi, anche il Pek sembra pronto al rientro e poi c’è quel ragazzino niente male che, questa estate, nessuno voleva e che qualche castagna dal fuoco alla Roma pure l’ha tolta. Ma in cuor suo, Simplicio, la partita col Palermo non vuol proprio perderla per nulla al mondo. Pur di far parte dell’undici titolare venderebbe l’anima al diavolo, ne siamo sicuri. Quattro anni con la maglia rosanero non si dimenticano così facilmente. Palermo è una piazza fantastica. Un pubblico eccezionale che, come in tutte le città del sud, è in grado di dare tanto affetto ai propri beniamini. Quella rosanero è una tifoseria caldissima che ti sostiene sempre, anche nei momenti difficili che, malgrado tutto, entrano a far parte parte della carriera di un calciatore. Proprio per questo il brasiliano ci tiene a giocare contro i suoi ex compagni di fronte al suo vecchio pubblico che tanto lo ha amato. Simplicio vuol dimostrare ai suoi ex tifosi che la sua è stata la scelta più giusta. Già a maggio, fra le lacrime, ufficializzò la sua decisione di chiudere una parentesi per aprirne un’altra, tutta nuova ed affascinante: la Roma. Una scelta legittima che a Palermo non tutti hanno capito. A cominciare dal presidente Zamparini che etichettò il pianto del brasiliano come “lacrime di coccodrillo”. Ma ogni uomo di sport sa che l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi. Con la maglia giallorossa Fabio avrebbe avuto l’opportunità di lottare per grandi traguardi. Un’occasione da cogliere al volo e lui lo ha fatto. L’avvio nella Capitale è stato difficile, complice un brutto infortunio. Addirittura le voci di una sua possibile cessione a gennaio. Ma quando il centrocampista di San Paolo del Brasile ha ritrovato la forma ottimale, è riuscito a dimostrare il suo valore ma, soprattutto, è riuscito a convincere anche i più diffidenti di valere una maglia importante come quella della Roma. La svolta nel derby con la Lazio. Un suo tiro propizia il rigore del vantaggio romanista. Il 10 novembre arriva addirittura il primo gol in giallorosso, sempre all’Olimpico, contro la Fiorentina. I tifosi della Roma si augurano che presto arrivi anche il secondo sigillo. Magari già domenica. Lo sogna anche Simplicio: un gol pesante, pesantissimo. Un boccone amaro per il polemico Zamparini che, in fondo, la sua partenza non l’ha mai digerita.


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