Scarnecchia: "Me la sono vista brutta, mi ha salvato un passante"
Tragedia sfiorata per Roberto Scarnecchia. L'ex giocatore della Roma, infatti, ha raccontato ciò che gli è accaduto nelle scorse ore in una storia su Instagram:
«Avevo parcheggiato la macchina per andare in albergo e ho sentito un grandissimo dolore al petto. Mi sono seduto sui gradini di questo monumento meraviglioso, ero lì e ho detto: "Se proprio la mia vita deve finire ora, mi faranno delle fotografie con un monumento storico dietro (il Duomo di Milano, ndr)". Ma non è andata così per fortuna, perché vi sto parlando. È passata una coppia di fidanzati. Lui era medico, mi ha visto seduto sui gradini e mi ha chiesto se stavo bene, se avevo mangiato. Gli ho detto di no e allora ha chiamato subito l'ambulanza, che mi ha portato d'urgenza al San Luca a Milano e all'1:00 di notte mi hanno fatto un intervento al cuore e mi hanno salvato la vita. Era un infarto delle vie che portano l'arteria alle coronarie, sono tre vie e una di questa era completamente occlusa, non per il colesterolo ma probabilmente per un po' di stanchezza e stress che può capitare a tutti. Mi hanno preso un po' per i capelli, erano un paio di ore che il cuore era in sofferenza, prima che entrassero con la sonda per liberarmi l'arteria occlusa e mettermi uno stent, perché le altre erano libere, e diciamo che è andato tutto bene. Non ho mai perso conoscenza, sono rimasto sempre sveglio, non ho vomitato, non ho avuto i sintomi del classico infarto con mal di schiena e di reni. Se posso dare un consiglio è, almeno per le persone un po' più grandi che fanno una vita come la mia, sport e alimentazione sana e una vita regolare e magari dormono poco, che ogni tanto si facessero una visita alle coronarie. Una coronarografia è un po' invasiva, magari si perdono un paio d'ore della propria vita in un anno o in sei mesi, ma si valutano le condizioni. Quelle dell'infarto non sono dipese sempre dall'alimentazione, dal colesterolo, dal cuore debole, ma ci sono tantissimi motivi e fare un controllo, anche un elettrocardiogramma sotto sforzo, magari ti salva la vita. Io sto bene, tra qualche giorno esco e ricomincerò a rompere le scatole con il mio lavoro. Ciao a tutti".