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Cessione Roma, la gestione Sensi sotto la lente d'ingrandimento

di Massimiliano Bruno
Fonte: L'Espresso

Vice direttore generale di Unicredit, è Roberto Venturini che dovrà, nel minor tempo possibile, analizzare nel dettaglio tutti i momenti della gestione Sensi. L'A.S. Roma ha bisogno di avere un preciso valore, va fatta chiarezza in vista della prossima cessione del club in modo da non "spaventare" i possibili acquirenti. Potenziali investitori che hanno già presentato manifestazioni di interesse tramite offerte di acquisto non vincolanti.

Sotto la luce di Unicredit innanzitutto il settore marketing: marchio Roma venduto a sè stessa, con il fine di generare una plusvalenza patrimoniale autorizzata dalla Consob, che però avvertiva sui rischi di un'operazione in cui il marchio sarebbe stato gestito da una società non interamente in possesso dei Sensi. Infatti la Brand Management, controllante della società Soccer titolare del marchio Roma, è posseduta per metà dai Sensi e per metà dalla Dao Consulting di Stefano De Alessi ed Edoardo Ottaviani, rispettivamente responsabile commerciale e responsabile marketing della Roma. I costi del settore sono stati ritenuti troppo alti, circa 14 milioni di euro.

Anche il settore immobiliare è sotto la lente d'ingrandimento: stessa questione del comparto marketing, anche qui è stata creata una subholding finalizzata a conseguire una plusvalenza tramite un'operazione finanziaria straordinaria, un "sell and leaseback" sul centro sportivo di Trigoria. Ed anche qui le cose non sono andate per il verso giusto: il pagamento in anticipo dell'affitto a Roma Real Estate ha azzerato i proventi della vendita di Trigoria, oltre al fatto che buona parte della gestione dei centri sportivi grava ancora sulle casse della Roma.

Sotto controllo anche la voce stipendi e consulenze. Si avvicina il momento della cessione definitiva ed il rendimento deficitario della squadra non aiuta una buona transizione. Il 67% della A.S.Roma, controllata dalla newco Roma2000 è stimata circa 95 milioni di euro, per la famiglia Sensi invece è un patrimonio di valore più elevato. Unicredit sembra propendere per una stima intorno al valore suddetto.


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