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Roma, non decolla la vendita. Domani nuovo incontro IP-UC

di Emanuele Melfi
Fonte: Il Sole24ore.com

In vendita, per ora, ci sono solo gli abbonamenti al prossimo campionato di calcio. E le quote dell'associazione Myroma (significa "la mia roma", ma si legge "mai" roma) che vuole far sentire la voce dei tifosi piccoli azionisti della Magica. Non è ancora decollata invece la vendita del pacchetto di controllo dell'As Roma, il 67% del capitale che è della Compagnia Italpetroli. E quindi sul futuro della società di calcio c'è una spessa cortina di incertezza, anche se si parla di avance insistenti della famiglia romana Angelucci, titolare di cliniche private, immobili, dei giornali Libero e Il Riformista, cliente dell'ex Capitalia, oggi Unicredit. Il capostipite, Tonino Angelucci, è deputato del Pdl, ma in grado di tessere amicizie anche anche nel Pd.

La caccia all'emiro di turno o al riccone in estremo oriente, nonostante le periodiche indiscrezioni, non ha portato risultati tangibili. La presidente Rosella Sensi, titolare insieme alle due sorelle del 51% dell'Italpetroli, non mollerà facilmente la Magica, nonostante le pressioni dell'ex Capitalia, ora targata Unicredit, la banca grande creditrice del gruppo, per 325 milioni di euro.

Sensi e Unicredit tornano a incontrarsi domani, lunedì 26 luglio, nell'udienza davanti al collegio arbitrale presieduto da Cesare Ruperto che deve giudicare la controversia sulla montagna di debiti di Rosella, morosa nei pagamenti. Ma non c'è ancora il sigillo formale all'intesa di massima annunciata l'8 luglio sulla «definitiva sistemazione dell'indebitamento» del gruppo Italpetroli. Avrebbe dovuto essere trasformata in un «più articolato accordo» entro il 20 luglio. Le parti stanno ancora negoziando sui dettagli, fondamentali prima della firma finale. La partita insomma é ancora aperta e per l'accordo definitivo é probabile si vada a settembre.

Secondo la lettera d'intenti già sottoscritta, Unicredit dovrebbe acquisire dai Sensi l'intero pacchetto azionario di Italpetroli, di cui oggi ha il 49%, con dentro gli immobili e i depositi petroliferi di Civitavecchia e Vibo Valentia. Questo trasferimento dovrebbe estinguere i debiti della famiglia Sensi verso le banche, in totale 400 milioni, compresi 80 milioni verso Mps, lasciando inoltre ai Sensi immobili per un valore, si dice, di 30 milioni. Il pacchetto di controllo della squadra di calcio - stando all'intesa preliminare - verrà trasferito in una nuova società, detta Newco, una sorta di Italpetroli2, con gli stessi azionisti dell'attuale Italpetroli: cioé 51% Sensi e 49% Unicredit. Newco Roma «avrà l'obiettivo prioritario di procedere alla valorizzazione e alla vendita (...) del pacchetto di controllo dell'As Roma».

La novità dell'accordo è che Rosella Sensi, dopo aver respinto per anni schiere di pretendenti più o meno improbabili (dai sedicenti rappresentanti del facoltoso George Soros al misterioso Vinicio Fioranelli fino al re della Tachipirina Giuseppe Angelini), ha dovuto mettere il cartello "in vendita" sul costoso giocattolo ereditato da papà Franco. Banca Rothschild sara' consulente della vendita.

Finché non si perfeziona l'accordo con la banca, tuttavia, la vendita della Roma non parte, malgrado se ne parli da un paio di mesi e questo abbia causato saliscendi in Borsa (+0,30% venerdì' a 0,99 euro). C'e un rialzo del 15% dall'inizio dell'anno che ha portato la capitalizzazione, cioe' il valore del 100% del club, a 132 milioni.

L'accordo preliminare prevede che Rosella rimanga alla guida della squadra fino alla cessione. Dalla Roma finora la presidente riceve uno stipendio di oltre 90mila euro lordi al mese (1,1 milioni l'anno), la sorella Maria Silvia 250mila euro lordi all'anno.

Nelle clausole riservate, Unicredit e Sensi avrebbero deciso di mantenere l'assetto di Newco Roma per ameno due anni. Questo significa essere consapevoli delle difficoltà di vendere rapidamente la Magica. Il valore dell'intera squadra sarebbe fissato intorno ai 150 milioni di euro. Non è un prezzo esagerato, ma sembra tener conto più delle aspettative che della realtà dei conti e di una rosa di calciatori che sta invecchiando. Angelucci, buon cliente dell'ex Capitalia, sembrerebbe disposto a pagare 90-100 milioni.

Il gruppo As Roma nei nove mesi fino al 31 marzo 2010 ha dichiarato una perdita netta consolidata di 2,43 milioni di euro, dopo aver beneficiato di plusvalenze da cessione calciatori per 22,1 milioni (soprattutto Aquilani al Liverpool), senza le quali il rosso sarebbe di oltre 20 milioni. I ricavi sono diminuiti dell'8,7% a 108,2 milioni. Il patrimonio netto consolidato, cioé il capitale effettivo, è di circa 6,5 milioni. Troppo poco per una squadra che ha perso soldi anche nell'ultimo trimestre e che avrà quindi un bilancio al 30 giugno 2010 con un rosso superiore a quello dei nove mesi, stimabile intorno a una decina di milioni. Nella prossima stagione la Roma avrà un aumento dei ricavi di almeno 20 milioni per la partecipazione alla Champions League. Ma aumenteranno anche le spese per il personale, che erano salite a 71,6 milioni nei primi nove mesi, a causa dei premi per il secondo posto nello scorso campionato. Nei conti al 31 marzo c'erano debiti scaduti per 21 milioni verso il personale.

Sarebbe interessante sapere come fa Rosella ad arrivare a fine mese, visto che gli stipendi dei calciatori vengono pagati con oltre tre mesi di ritardo. Con questi conti, la Roma (con questa o con la futura proprietà) avrebbe bisogno di una robusta ricapitalizzazione oppure dovrebbe vendere pezzi pregiati. Invece Rosella quest'estate ha comprato: Fabio Simplicio con uno stipendio lordo di 1,8 milioni l'anno, Adriano con ingaggio di 5 milioni lordi l'anno. Di vendite ufficialmente non se ne parla. Ci sarebbero però offerte importanti per Daniele De Rossi. Il calciomercato non è finito. I tifosi della Magica sperano tremano.


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