Bodø/Glimt-Roma 6-1 - Top & Flop
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Danilo Budite
TOP
FURIA ROSSA - L'unica nota positiva è, almeno parzialmente, Carles Perez. Lo spagnolo è l'unico a provarci, a mostrare di essere vivo, ma predica nel deserto e presto anche lui si fa risucchiare nel vertice di anonimato che ha contrassegnato la prestazione della Roma.
FLOP
PROBLEMA CHE NON ESISTE? - Nel prepartita Tiago Pinto ha voluto chiarire che non esiste nessun problema riserve in casa Roma. Eppure, il match di oggi dimostra il contrario. Il 6-1 in terra norvegese ha mostrato la totale inadeguatezza delle seconde linee giallorosse, legittimando le frequenti lamentele di Mourinho.
DESAPARECIDOS - Un'altra clamorosa bocciatura per Mayoral e Villar, sempre più ai margini della squadra quest'anno. I due restano in campo solo per i primi 45 minuti, prima di venire sostituiti all'inizio della ripresa. Nel primo tempo sono praticamente inesistenti, sprecando un'altra possibilità di tornare a far vedere le cose interessanti mostrate lo scorso anno. Ormai i due spagnoli sembrano totalmente sconnessi, si sono persi e ritrovarli, col passare del tempo, diventa sempre più difficile.
RAGNAROK - Nella mitologia nordica rappresenta la distruzione di Asgard, la città degli dei. Ecco, proprio questo è successo alla Roma in questa trasferta norvegese: è stata clamorosamente distrutta. Una figuraccia incredibile, non giustifica dalla lontananza, dalle condizioni climatiche, dalle assenze. Non giustificata da nulla. Una figuraccia che una squadra come la Roma non può permettersi di fare.
'STI GIOVANI D'OGGI - Spesso sono stati esaltati, ma stasera quei giovani che erano chiamati a una prova di responsabilità hanno clamorosamente fallito. Darboe è stato sostituito dopo appena 45 minuti, Calafiori è stato costantemente in apnea per tutti i 90 minuti di gioco. Loro, che rappresentano il futuro della Roma e su cui Mourinho sta dimostrando di puntare, hanno dimostrato di aver ancora bisogno di tempo e di responsabilizzarsi.
IL SOLITO TRACOLLO - Ormai è una costante in Europa: almeno una volta all'anno deve arrivare un tracollo clamoroso in campo europeo per i giallorossi. La cosa grave è che stavolta però arriva per mano di una squadra largamente inferiore.