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CSKA Mosca-Roma 1-2 - Top & Flop

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

TOP 

CSK.O. - Avevamo parlato di come il match contro il CSKA era da considerarsi come un match andata e ritorno a eliminazione diretta e non di una fase a gironi. La Roma ha vinto sia all'Olimpico che a Mosca mandando K.O la sua principale antagonista alla qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Qualificazione a 1 punto o già raggiunta (se i russi non vinceranno le prossime due gare). Adesso resta da giocarsi il primato contro il Real Madrid. 

JACKPOT - 2,7 x 3. Scambiando l'ordine dei fattori i milioni, soltanto di premi, sono già 8,1. A questi vanno aggiunti i 3,4 già incassati dal botteghino e quelli che incasserà la squadra tra premi contro Real Madrid e Viktoria Plzen (5,4 potenziali), dal botteghino del match contro il Real Madrid (3 stimati). 
Senza contare i 12,25 del marketpool, i 15,3 del premio di accesso alla fase a gironi e i 12,18 del ranking storico.

ALLIEVO E MAESTRO - L'uomo copertina di questa "nuova" squadra. L'uomo per eccellenza di Di Francesco. Maestro di Pellegrini, allievo e protagonista in campo. Dalla panchina, al gol di tacco nel derby, al gol che manda la Roma agli ottavi di finale di Champions a Mosca. 

TESTA CHAMPIONS - Dopo esser stato "Roma Capoccia" nel match storico contro il Barcellona, arriva quella che sblocca, "Grazie Akinfeev" (per finire le citazioni e semi di Antonello Venditti) il match più importante, fin qui, della stagione. Imprescindibile in difesa, risolutore in attacco, l'importanza di avere Manolas in campo. 

JUSTIN E NON GIUSTINO - La Serie A è ancora difficile da digerire per Kluivert: pochi spazi e ancora troppa tattica. La Champions, già in gol, propone ampie praterie dove può far correre tutte le sue qualità. Assist ed espulsione procurata per l'olandese, uno dei migliori del match. 

 

FLOP 

MOSCOW MULE - Non la hit estive, né tantomeno il più famoso drink, ma gli errori scolastici che hanno tenuto in vita fino alla fine, una gara che andava chiusa prima. Da Florenzi che inciampa sul più bello, agli errori ormai cronici davanti alla porta di Dzeko, fino ad arrivare a Zaniolo, reo di preferire la giocata personale, piuttosto di servire l'assist per il gol che avrebbe chiuso i giochi, in un 3 vs 1. 


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