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Empoli-Roma 1-2 - Top & Flop

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

TOP 

BACK TO THE WIN - Dopo due sconfitte consecutive tra campionato ed Europa League la Roma, così come sono tornati a scuola gli studenti, torna a vincere. Mourinho e i suoi non ripetono la strabiliante 2-4 di una stagione fa contro l'Empoli, ma dopo una partita difficile, l'1-2 finale vale altrettanti 3 punti importante per riprendere il cammino in Serie A, in attesa dello scontro diretto contro l'Atalanta. 

SAN PIETRO E PAULO - I nuovi protettori di Roma. Forse non è un caso che la sua presentazione al Colosseo quadrato sia avvenuta a pochi passi dalla basilica di San Paolo fuori le mura. Dybala è il fuoriclasse che serviva alla squadra. Basta vedere come tocca il pallone per capire che è di una categoria superiori a tutti e poi te lo dimostra con un gol alla Dybala: sinistro piazzato col portiere impotente. Lo dimostra venendo in contro al pallone stoppandolo di petto e cambiando fascia, tutto al volo. Lo dimostra mettendo la palla della vittoria a disposizione di Abraham. Lo dimostra con 3 gol 2 due assist in appena 6 gionate. 

IL MESTIERE DEL NUMERO 9 - Il cambio pronto, Belotti a richiamato che sistema gli ultimi dettagli prima del suo ingresso in campo, poi il colpo. La vita del bomber è in simbiosi con gol. Non c'è niente da fare. Sei il peggiore in campo? Basta l'occasione giusta, una frazione di secondi in cui anticipi l'avversario, butti la palla in rete e diventi l'eroe di giornata. 

PALI E PATTA - Inizia la Roma con Palo Dybala dopo pochi minuti e si cominciano a rivedere i fantasmi del passato, poi Satriano, poi Akpa Akpro, poi Pellegrini dal dischetto. Alla fine sfiga e fortuna si annullano e la Roma vince. 


FLOP 

SBAGLIA SOLO CHI LI TIRA, MA SERVE CAPIRE ANCHE IL MOMENTO - 
Cominciano a essere troppi i rigori sbagliati ultimamente dalla Roma. Il tutto iniziato una stagiona fa contro la Juventus, in principiù fu Veretout, per poi passare a Pellegrini e finire con Tammy Abrham. A Empoli il rigore arriva ed è tutto apparecchiato per fare tris e far calare l'ansia a chi sta a cuore la Roma dopo le sconfitte contro Udinese e Ludogorets. Dal dischetto va il capitano e sbaglia. Cose che, appunto, capitano. Però, quando si ha la fortuna di avere in rosa Paulo Dybala, per di più in super forma, col sinistro magico bello caldo, magari la decisione su chi far battere il penalty sarebbe dovuta essere diversa. Poi la Roma vince e il ragazzo si è già fatto e già gioca con la maglia numero 7, quindi non serve neanche tirare fuori il brano di De Gregori e la questione è già terminata coi 3 punti per la Roma. 

FINTA E CONTRO FINTA, SATRIANO FA QUEL CHE VUOLE - Ibanez nel primo tempo, Mancini nel secondo tempo. Un po' a ciascuno. Il dato positivo è che nei gol non hanno particolari errori, il dato negativo è che se Satriano non riesce a far gol è perché ha le polveri bagnate e il palo aiuta la squadra, altrimenti sia il brasiliano, sia il difensore italiano, in marcatura (perché Ibanez palla al piede si procura il penalty) soffrono tanto. 

PECCATO O PIO BOVE E PIO GALLO - Difficile capire se sbagli più Bove o Belotti, quanto sia bravo Vicario. Tra tutti i protagonisti l'aspettativa maggiore ricadeva ovviamente sul numero 11, ancora a secco di gol in giallorosso. Spostando la sistuazione a un quadro più ampio e sommandola al penalty fallito, la Roma ha 3 nette palle da gol per chiudere la partite e non le sfrutta. Ancora una volta. 


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