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I top&flop di Cagliari-Roma

di Emanuele Melfi

I top e flop di Cagliari-Roma

FLOP

Manovra sterile - Proprio tre giorni fa dopo la partita casalinga con il Bologna avevamo parlato di passo indietro rispetto alle gare a cui ultimamente la squadra di Luis Enrique ci aveva abituato. Al tecnico asturiano la definizione non piace, ma la sostanza non cambia. Un possesso di palla prolungato molto simile a quello visto ad inizio stagione che non ha dato i frutti sperati. Se possibile, con il Cagliari è andata anche peggio: le quattro reti al passivo contro una squadra di modesto livello che ha sempre fatto molta difficoltà in questa stagione a trovare la via del gol, trasformano la trasferta in Sardegna in una vera e propria disfatta. La faccia e la delusione di Luis Enrique sono la fotografia perfetta della momentanea involuzione giallorossa.

Stekelenburg - Uno dei migliori fino a questo momento, senza ombra di dubbio. Al Sant'Elia, però, ha responsabilità sulla doppietta di Thiago Ribeiro: i due tiri del brasiliano del Cagliari non sembrano essere irresistibili, ma stavolta l'olandese non riesce metterci la pezza. Non si può essere al 100% in tutte le gare della stagione, per questo siamo sicuri sia un episodio contingente.

La delusione di Luis Enrique - Non avevamo mai visto l'allenatore spagnolo così abbattuto, così triste. Eppure di momenti difficili la Roma, in questa stagione, ne ha attraversati. Ma quello che ha sempre fatto ben sperare il tifoso giallorosso è proprio la voglia e la grinta del tecnico che anche verbalmente non ha mai mollato un attimo la presa. "Si deve attaccare in 11 e difendere in 11, così è difficile andare avanti. Sono molto deluso. Vedere 20 minuti belli e altri 20 poi patetici mi rattrista" l'amaro commento dopo il match di Cagliari. L'allenatore giallorosso non ha mai parlato di "delusione" e di "tristezza": una buona parte della tifoseria crede ciecamente nelle sue qualità, ma il primo a non dover perdere entusiasmo è proprio Luis Enrique.


TOP

Le parole di Totti - Come spesso accade da quasi venti anni a questa parte, nei momenti meno felici per società, tecnico e squadra il capitano scende in campo mettendoci la faccia, assumendosi le proprie responsabilità. E' successo anche ieri dopo la trasferta di Cagliari - dove Totti non ha giocato una delle sue partite migliori - quando il numero 10 si è presentando davanti ai microfoni della stampa: "Il mister demoralizzato? Lui si prende la responsabilità ma la colpa per il 90% è nostra. Se non facciamo quello che lui ci chiede è tutto in salita. Il gruppo ha voglia di dimostrare il suo valore e cercheremo subito di tornare alla vittoria. Le pressioni ci sono sempre state a Roma. Io sono il capitano e cerco di aiutarli e di spiegare loro anche l'ambiente. Lasciamoli lavorare serenamente, non è facile per loro che sono venuti in Italia, con una lingua diversa, lasciamoli lavorare." Parola di capitano, parola di Francesco Totti.


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