Porto-Roma 1-1 - Top & Flop
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
TOP
GOL IN TRASFERTA – La prima nota positiva arriva dal fatto che la Roma esce da l’Estadio do Dragao con un pareggio con gol. Un leggero, piccolo vantaggio in vista della gara di ritorno.
SENSAZIONE DI SUPERIORITÀ – Pareggio alla prima uscita ufficiale in 10 contro 11 per 45 minuti, in trasferta, contro una squadra che ha iniziato già il suo campionato, con gol subito su calcio di rigore. La Roma che torna dalla gara di andata del playoff di Champions League dà la sensazione di poter far sua la qualificazione tra 6 giorni, all’Olimpico.
PIEDE SULL’ACCELERATORE – Lo aveva detto a più riprese Spalletti, lo ha fatto la squadra. La Roma è partita con il piede sull’acceleratore, ottimo pressing nella metà campo del Porto e per una buona mezz’ora è stato un monologo giallorosso.
GRINTA E SACRIFICIO – Due facce della stessa medaglia, cambia il momento della partita. Nel primo tempo in parità numerica si è vista la grinta messa in campo da Strootman, Nainggolan, De Rossi e Dzeko. Quella voglia di lottare, anche sulle palle sporche, che si è tramutata in spirito di sacrificio quando, in inferiorità numerica, il Porto ha avuto in mano il pallino del gioco.
FLOP
DIABLE ROUGE – In dubbio fino all’ultimo con Fazio, Spalletti lancia Vermaelen per la sua esperienza internazionale, ma il belga gioca una partita da novizio. Tenta un paio di volte l’anticipo e commette due ingenuità per troppa irruenza che l’arbitro non gli perdona e condizionano la partita. Cartellino rosso al suo debutto con la Roma dopo neanche 45’. Inizio da… cartellino rosso.
“IN DIECI SI GIOCA MEGLIO” – Diceva il Barone Liedholm. Un paradosso che non viene colto dalla Roma. L’espulsione di Vermaelen taglia le gambe ai giallorossi, non capaci di creare né gioco, né occasioni pericolose nella seconda frazione di gioco. Spalletti togliendo Perotti prima, Salah poi, si limita a difendere il più possibile il risultato.
FLORENZI TERZINO – Forse sarà la sua ultima da titolare in quel ruolo (non suo) visto l’arrivo di Bruno Peres, ma il romano dimostra di essere un pesce fuor d’acqua. Finché gioca sulla fascia vicino alla panchina è un richiamo tattico continuo da parte di Spalletti. Si fa saltare troppo facile dal suo diretto avversario.
APPOGGI – La Roma, finché c’è partita, fornisce buone trame di gioco, peccato per quei passaggi facili che in più di un’occasione son stati sbagliati per misura, vedi Alisson e potenza.