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Roma-Atalanta 1-1 - Top & Flop

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

TOP 

BC4 - Senza star qui a ricordare la sua evoluzione tattica, diciamo solo che Fonseca non è uno sprovveduto se quando parla di Cristante lo fa sempre senza lesinare elogi, tanto da promuoverlo vicecapitano della squadra. È vero, non è un difensore e spesso viene evidenziato nel contrasto o nella marcatura questo fatto, però resta un calciatore dalle qualità evidenti. Personalità, fisico e piede di qualità. Un calcio importante, la dote che convinse Monchi a portarlo a Roma. Il suo lancio è ormai una giocata chiave per la squadra. La sua posizione arretrata, lo limita, perché il tiro in porta è da sempre la sua qualità migliore. Non è un caso che appena Fonseca lo abbia avanzato, la Roma e il calciatore stesso ne hanno giovato. 

GO! SENS...A TIMORE - L'espulsione di Gosens ha scosso indubbiamente una squadra che fino a quel momento aveva sofferto l'Atalanta. Timore reverenziale, blocco mentale, forza dell'avversario. Tutti fattori, ognuno a incidere in %. Insieme al gol mangiato da Muriel, che avrebbe chiuso il match, il rosso al tedesco è il fattore chiave per la rimonta giallorossa. 

COLONNE DZERCOLE - Non segna, gioca una gara importante: detta la profondità per i lanci lunghi di Cristante, si allarga sulla fascia con palla sull'esterno, lotta contro tutta la difesa atalantina, gioca di sponda di testa e si crea occasioni da rete. La colonna che da solo sorregge tutto l'attacco giallorosso, orfano al momento di Mkhitaryan. 

FLOP 

SOTTO BOMBARDAMENTO, PARTE II - 27 tiri subiti contro il Torino, 21 contro l'Atalanta. Pau Lopez para, Ilicic e Muriel sbagliano. Così la Roma resta in partita, ma una squadra non può subire 48 tiri in due partite. Rashford, Cavani, Fernandes & Co. difficilmente sbagliano così tante occasioni. 

SENZA FILTRO - La Roma ormai gioca con questo 3-5-2 atipico, visto che spesso i centrocampisti in impostazione si allargano o come contro l'Atalanta con Cristante più alto di Ibanez e Mancini. Il problema resta la fase difensiva però. Veretout è bravo a inserirsi senza palla in avanti, ma con Villar (in involuzione totale) non riescono a fare filtro. Il risultato è una difesa scoperta, lasciata ancor di più scoperta dal tentativo di anticipo sistematico da parte di Mancini o Ibanez. Un qualcosa che porta, anche qui in maniera sistematica, all'ammonizione o, come in questo caso, all'espulsione per il brasiliano. 

IL TEMPO DELLE MӔHLE - La gioventù è un fattore che porta la Roma ad avere dei cali nei singoli. Calfiori contro Mæhle soffre e non regge il ritmo, visto che dopo 45' accusa un fastidio al flessore della coscia destra che lo costringe a dare forfait. 


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