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Roma-Feyenoord - I Top & Flop

di Luca d'Alessandro

TOP

ROMA IN VANTAGGIO – Era dal 20 gennaio che i giallorossi non passavano in vantaggio all’Olimpico. Allora fu Iturbe contro l’Empoli in Tim Cup e come in questa occasione la Roma venne rimontata nei 90’.

PRIMO TEMPO – Prima frazione chiusa in vantaggio, con un buon avvio nel quale Gervinho fa il bello e il cattivo tempo. Purtroppo l’ivoriano è più ombre che luci e riesce a concretizzare una sola occasione delle molte a disposizione. Si rivede dopo tanto tempo il gioco di Garcia con Totti pronto a lanciare Gervinho in profondità e Verde sulla fascia.

FLOP 

CALO NEL SECONDO TEMPO – Un lupo che si morde la coda. O si riesce a essere reattivi nel primo tempo, per poi calare, o imballati nella prima frazione per poi avere una reazione nel secondo. Dopo il vantaggio la Roma va pian piano spegnendosi, per poi avere una reazione sul finale.

CONTINUA LA RICERCA DELLA VITTORIA IN CASA – Salgono a nove le gare senza vittorie casalinghe della Roma. A fine gara, quasi dovuti a una rassegnazione, non arrivano neanche i fischi della Curva Sud.

CONTROMISURE – Rutten inizia facendo girare la squadra intorno a Clasie, proponendo un possesso palla che fa scoprire il Feyenoord, prestandosi così al contropiede romanista. La Roma è però talmente prevedibile, che nel secondo tempo, il possesso palla lascia spazio a un pressing più alto e i giallorossi vanno in difficoltà.

PJANIC – Centrocampista, trequartista con compiti più offensivi, qualunque sia il ruolo non riesce a lasciare un’impronta. Garcia spesso ha parlato di quanto sia importante per la qualità delle giocate della squadra. In questo momento il bosniaco è lo specchio del non gioco, più per una questione di “stare sul pezzo”, che di mancanza di mezzi.

DOUMBIA – È l’ultimo arrivato, ha tutte le attenuanti del caso, ma certe occasioni non possono non essere finalizzate.

NO TOTTI NO GIOCO – Finché Totti è in grado di fornire la prestazione la squadra ne giova e risulta più attiva, come se ognuno sapesse quale sia il suo ruolo. Appena la sua prestazione cala, o viene sostituito, si spegne la luce del gioco, non delle occasioni, perché, e questa è la cosa che fa recriminare maggiormente, il livello tecnico dei giocatori della Roma è superiore a quello del Feyenoord di turno.

GOL IN FUORIGIOCO – In un momento già abbastanza complicato di suo, ci si mette anche la sfortuna nelle decisioni arbitrali. Il guardalinee non si accorge che sul colpo di testa di Immers, Kazim-Richards è al di là dell’ultimo difensore romanista e il tap-in successivo sarebbe dovuto essere annullato.


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