Roma-Genoa 2-1 - Top & Flop
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
TOP
UN MESE DOPO - 18 marzo/18 aprile. Un mese esatto dopo la gara contro il Crotone la Roma torna a vincere in Serie A. Una vittoria importantissima ai fini della lotta Champions League con Lazio e Inter, fondamentale visto il turno agevole casalingo, dopo aver sprecato, in questo lasso di tempo il vantaggio accumulato dalle altre pretendenti.
GENGOL - Brio, classe, dinamismo e senso del gol. Tornato a pieno regime, dopo l'infortunio, non è un caso che la Roma torni alla vittoria. Ünder segna il suo sesto gol stagionale, sesta rete nelle ultime nove partite. Bentornato.
ALL'ITALIANA - Se la mossa d'intasare l'area di rigore avversaria in situazioni in cui la Roma è costretta a rimontare non ha portato quasi mai i frutti sperati dal tecnico, Di Francesco si dimostra abile e umile a rinforzare la difesa quando punteggio, tempo, campo impongono una maggiore copertura. Schick e Strootman si scaldavano a bordo campo da inizio secondo tempo. Dalle prime avvisaglie di pericolo al gol di Lapadula è passato poco, il tempo di far entrare Manolas e portare a casa i 3 punti.
CALCI PIAZZATI - Non è un caso che studiando la Roma, in vista del doppio confronto contro il Barcellona, i media spagnoli avevano individuato nei calci da fermo uno dei pericoli maggiori per i blaugrana. Contro i rossoblu del Genoa, in bianco per la trasferta all'Olimpico, i due gol partono proprio dalle traiettorie di Kolarov su palla inattiva. Punizione dalla sinistra per il vantaggio di Ünder, con traiettoria a uscire; calcio d'angolo tagliato, con traiettoria a rientrare, che inganna Zukanovic per un inusuale autogol dell'ex.
INCAZZATURA - La mentalità vincente si acquisisce non accontentandosi facilmente, ma mettendo al primo posto la risoluzione dei problemi, anche dopo una partita appena vinta. Dzeko prima con Florenzi che non gli serve la palla del 3-1, ma tira addosso a Perin, poi con Schick che sbaglia il movimento, vanificando un 2vs1 che avrebbe chiuso il match. Rabbia che si porta negli spogliatoi, così come il tecnico che al fischio finale scarica quanto accumulato durante il 90'.
FLOP
MAI UNA GARA TRANQUILLA - 2-0 con autogol a favore contro un Genoa che fa turnover all'Olimpico. Una gara in totale controllo per un'ora. Basta un errore in disimpegno che lancia Lapadula verso la rete del 2-1 per far mancare alla squadra quella tranquillità e quella consapevolezza di essere superiori all'avversario e poter portare a casa i 3 punti lo stesso. A Charkiv costò la sconfitta in rimonta contro lo Shakhtar, questa sera i tre punti sono arrivati, ma la dinamica del match è molto simile. Un paradosso come la squadra soffra più un gol contro squadre minori, rispetto a quando si è trovata sotto di 2 a Stamford Bridge o sotto di 3 al Camp Nou.
SUPERFICIALITÀ - Qualche uscita avventata di Alisson, El Shaarawy che tiene troppo il pallone sullo 0-0 e non serve Pellegrini meglio posizionato per battere a rete. Florenzi che nel finale, sul 2-1 non dà la palla a Dzeko per il gol che avrebbe chiuso i giochi. Da una parte la paura di perdere, dall'altra la superficialità nel non chiudere le partite e non voler far male agli avversari. Due facce della stessa medaglia.