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Roma-Inter 1-1, i top e flop

di Greta Faccani

Nel posticipo della ventunesima giornata di Serie A, la Roma ha incontrato l’Inter per la prima delle tre gare che le squadre disputeranno da avversari fino al termine della stagione. Una gara che avrebbe potuto regalare ai giallorossi una speranza in più nella corsa per un posto in Champions, una gara che invece porta un solo punto in classifica e che lascia l’amaro per una vittoria che era tutt’altro che impossibile. Ecco i top e flop di Roma-Inter.

TOP

BRADLEY E FLORENZI - Di gran lunga i migliori in campo tra le fila giallorosse. Il primo resta sul terreno di gioco per 90’ regalando buone prestazioni in fase di impostazione ma anche il quella propositiva. Rimedia, inoltre, il rigore per la Roma e offre assist ai compagni davanti. Il secondo corre e si trova ovunque fino a quando, stremato, abbandona il campo per lasciare spazio a Perrotta.

CASTAN E MARQUINHOS - I due centrali brasiliani trovano spesso spazio tra i top di questa rubrica e ieri sera hanno confermato di meritarlo ancora una volta. Qualche sbavatura, ma anche alcuni importanti interventi e una sicurezza in campo che ricorda quella dei difensori più esperti.

TOTTI - 222.


FLOP

OCCASIONI/REALIZZAZIONI - La Roma continua a creare ma senza riuscire a sfruttare le sue stesse occasioni. Una sola rete (su rigore), ma una serie di tiri terminati anche di poco fuori dallo specchio della porta che, se fossero andati a buon fine, avrebbero potuto far sognare ancor di più un posto nell’alto della classifica. Un problema non da poco dato che le partite si vincono grazie alle occasioni colte e non solo grazie a quelle costruite.

IL SECONDO TEMPO - Dopo un primo tempo tutto sommato molto propositivo e di carattere, la Roma perde spessore e si presenta, nella ripresa, come se fosse una squadra completamente diversa. Complici, probabilmente, i cambi di De Rossi, di Florenzi e soprattutto di Totti, i giallorossi sembrano aver perso per 45’ la loro capacità di fare male all’avversario e, di conseguenza, di combattere per tre punti che potevano rivelarsi importantissimi.


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