Roma-Porto 0-3 - Top & Flop
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
TOP
FINO ALLA FINE – È il minuto 82 del match, la Roma è sotto 0-3, la qualificazione è andata, si gioca 9 contro 11 e Nainggolan ha ancora la voglia, la forza di prender palla, liberarsi di un paio di avversari e calciare a rete verso la porta di Casillas un tiro che per poco regala il gol della bandiera ai giallorossi. Uno dei pochissimi a lottare.
3 IN 6 – Si raschia il barile per trovare elementi positivi dopo una serata come quella di ieri dell’Olimpico. Uno di questi però è il fatto che Kevin Strootman abbia giocato 3 partite nell’arco di 6 giorni senza riportare conseguenze. Contro il Porto poi ha tenuto botta per 90 minuti, giocando una gara di sacrificio, trovandosi spesso centrale difensivo.
FLOP
DE… ROSSI – Inutile stare qui a sottolineare che il capitano della squadra non può lasciarla in 10 per un fallo inutile, vicino l’area di rigore avversaria, con la Roma sotto di un gol. In Europa quell’intervento spesso e volentieri lo sanzionano con il rosso. Se poi commetti lo stesso intervento nel secondo tempo, vedi Emerson Palmieri, i rossi diventano 2, 3 con quello di Vermaelen all’andata che fanno il paio con i gol presi dal Porto all’Olimpico.
FRENO A MANO TIRATO – Se all’andata la squadra, su richiesta del mister era partita con il piede sull’acceleratore, ieri, in maniera inspiegabile è rimasta negli spogliatoi. Il Porto non è l’Udinese e non ti concede 45 minuti anonimi, ma ti castiga al primo errore. Due passaggi orizzontali che avevano dato il la al contropiede ospite. Il preludio al gol di Felipe.
CATTIVERIA – Quella che manca alla squadra e in particolare ai suoi attaccanti per vincere le partite decisive. I non colpi di testa di Dzeko e il non tap-in di Perotti da pochi passi ne sono la dimostrazione.
CARATURA INTERNAZIONALE – La Champions è troppo, specie se giochi con calciatori che in campo non mettono carattere e dimostrano di non aver la caratura internazionale per calcare i palcoscenici europei. Si va in Europa League. Una buona scuola di addestramento per tornare in Champions più pronti. Lo score della Roma di Spalletti recita 4 partite, 0 vittorie, 1 pareggio, 3 sconfitte, 8 gol subiti e 1 gol (autogol) fatto.
E ADESSO? – Sabatini dice che l’uscita dalla Champions non cambierà le strategie di mercato. La botta è stata molto dura, specie perché quasi imprevista. Il livido farà male per un po’ di tempo e bisognerà vedere quali ripercussioni porterà con sé.
AUMENTA IL GAP CON JUVE E NAPOLI – Il tanto famigerato marketpool che la scorsa stagione ha premiato la Roma con l’eliminazione della Lazio, torna indietro come un boomerang sui conti della Roma. Juventus e Napoli avranno una decina di milioni in più da spendere sul mercato.