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Roma-Shakhtar Donetsk 1-0 - Top & Flop

di Marta Giroldini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marta Giroldini

TOP 

OTTAVA MERAVIGLIA - Real Madrid, Juventus, Bayern Monaco, Manchester City, Siviglia, Liverpool, Barcellona/Chelsea, ROMA. Tra le otto più belle d'Europa ci sono anche i giallorossi. Punto d'arrivo o mina vagante lo dirà il tempo e il sorteggio di Nyon che potrebbe regalare un turno in cui la squadra di Di Francesco parta col 50% di possibilità sulla carta e non sfavorita, anche se Chelsea e Atletico Madrid insegnano. 

RE DZEKO - Ok, va a corrente alternata e a volte ti fa mordere il fegato perché si sa quanto è forte, che potrebbe spaccare porta, difensori, portiere e invece... poi però, nei big match si esalta e ti cambia una stagione in pochi giorni. Dalla doppietta contro il Napoli al gol che vale i quarti di finale contro lo Shakhtar. È rimasto a Roma a gennaio. È la Roma di Dzeko. 

VERTICALITÀ - Il manifesto della Roma difranceschiana. Possesso palla al limite dello zero e subito a cercare il lancio a scavalcare la difesa dello Shakhtar. Il gol, la vittoria, la qualificazione è merito della continua ricerca, come una goccia cinese sui poveri Butko, Ordets, Rakitsky e Ismaily, della giocata studiata dal mister. 

COME IL CAPITANO - L'assist no-look di sinistro di Kevin Strootman per il gol di Edin Dzeko è un qualcosa che all'Olimpico non si vedeva da quando Totti lanciava alla stessa maniera il bosniaco, in quelle poche occasioni che i dogmi mentali-tattici son venuti meno e si è dato spazio a due fenomeni insieme. 

NON PASSA LO STRANIERO - Atletico Madrid, Chelsea, Qarabag, Shakhtar Donetsk. Nessuno è riuscito a violare la porta difesa da Alisson allo Stadio Olimpico. Il cammino vincente della Roma in Champions passa per il fattore casa. 5 gol fatti, 0 subiti. Nel momento del bisogno subentra il cinismo. 

MATTEO UNO DI NOI - Roma avanti di un gol e di un uomo per l'espulsione di Ordec. Il momento è di quelli caotici e serviva rallentare. Lo ha fatto Matteo Cancellieri, attaccante U16 della Roma, raccattapalle del match, che ha nascosto la palla a Facundo Ferreyra, pagandone le spese, subendo la spinta del calciatore dello Shakhtar. Una "spinta" in più alla squadra per raggiungere i quarti. 


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